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Diario di bordo, C5Live incontra il leggendario Falcà£o: "Fate qualcosa per il futsal!"

 18/09/2016 Letto 1431 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





#COLOMBIA2016, DAY 8 - Il giorno in cui qui in Colombia si festeggia il dia di amor e amistad, si trasforma come per incanto nel giorno in cui si festeggia il giorno dell'amore, dell'amicizia e di Falcão. Ci sono delle interviste che non verranno mai dimenticate, perché fanno parte della storia del futsal, e quando hai di fronte uno che a 39 anni sta disputando il suo quinto Mondiale, nel quale è sceso in campo per 33 volte (record), dove ha segnato 45 gol (record), non puoi che essere solo microfono.

TU CHIAMALE SE VUOI... EMOZIONI - La sala stampa de El Coliseo El Pueblo è Cali... ente come non mai. In conferenza stampa Serginho Schiochet fa da comprimario, il proscenio è tutto per quel leggendario fenomeno che ha appena battuto il primato di 43 centri di un certo Tobias, realizzando tre gol nel 15-3 della Canarinha a Mozambico. Qualche domanda, poi di corsa in una mixed zone piena zeppa di televisioni, provenienti da ogni parte del mondo. Intervistarlo è una sensazione forte. Figuriamoci osservarlo mentre si emoziona, ripensando alla partita. "Poche volte sono sceso in campo con tanta ansia, ho commesso degli errori durante la partita, poi ho segnato". Minuto 34'45". Calcio di rigore per il Brasile. Dal dischetto va un Falcão visibilmente emozionato. Rasoterra all'angolino. Gol. Il record di Tobias è raggiunto. Già, Tobias è un brasiliano che ha fatto la storia di questo sport. Uno sport nel quale il mitico "numero 12" ora è leggenda.

 

IO E TOBIAS - Ci vorrebbe una canzone a questo punto. Sì quella di Battisti: tu chiamale, se vuoi emozioni. "Cosa direi a Tobias? Ricardinho dice sempre che si è ispirato a me. Ecco, io mi sono ispirato sempre a Tobias, sin da quando ero bambino - continua - sono sempre stato un ragazzo ambizioso, ma non pensavo di arrivare fin qui. Questo record, per me, è un motivo di orgoglio". Stop alle emozioni. Falcão é Falcão, uno che non è venuto in Colombia a raccontare storielle. "Non sono qui per dimostrare di essere competitivo a 39 anni, sono qui per vincere". 45 gol, intanto. Uno da ricordare. "Quello all'Argentina nello scorso Mondiale, stavamo perdendo, io ho giocato con una paresi facciale. Come dimenticare la rete della qualificazione".

 

IO E L'ITALFUTSAL - Il record di Tobias è stato abbattuto. Ma il record più bello è sempre quello che deve venire. "Voglio vincere il Mondiale per la terza volta". Rivali permettendo. Fra queste Falcão mette anche la Nazionale di Menichelli. "E' un Mondiale ancora molto equilibrato - osserva - noi adesso abbiamo un cammino più complicato. Dall'altra parte, l'Italia può andare in finale, ma ci sono Argentina e Portogallo, io le metto sullo stesso piano. L'Italia, comunque, è molto forte: ha blasone e tanti bravi giocatori".


IL MESSAGGIO - Nel giorno in cui qui in Colombia si festeggia l'amore, l'amicizia e Falcão, il "craque" paulista non lesina, punzecchiato, neanche qualche stoccatina. Sincero come sempre. "Che messaggio mandare per favorire la crescita di questo sport? Io sono solo un giocatore - conclude - in molti si domandano perché il futsal non è uno sport olimpico, ma nessuno fa veramente niente. Non ho visto ancora presidenti, qui in Colombia, che si vogliono sedere a tavolino per parlare di come migliorare questo sport. Bisogna fare qualcosa". Falcão il suo lo sta facendo, dando spettacolo in campo e trascinando le masse. Il futsal è giovane, crescerà e diventerà grande. Grande come Falcão.


Pietro Santercole

*Foto: getty images



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