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Di Nuzzo lancia l»â„˘Active formato Serie B: «Saremo meno solisti e più determinati"

 22/09/2016 Letto 982 volte

Categoria:    Serie B
Autore:    Francesco Carolis
Società:    ACTIVE NETWORK VT





Certi amori non finiscono, anzi, fanno giri immensi e poi ritornano. È il caso del rapporto tra l’Active Network e il calcio a 5 nazionale, interrotto un decennio fa e di nuovo sbocciato dopo il completamento nella scorsa stagione di un’inesorabile scalata di tutte le categorie del futsal laziale con la promozione in Serie B. Il capoluogo della Tuscia tornerà a respirare l’odore del campionato cadetto con una squadra che il mercato estivo ha rimodellato, l’andirivieni di giocatori non ha comunque interessato quella che a buon diritto si può considerare la colonna portante del gruppo del confermato mister Salvicchi: Mauro Di Nuzzo aveva al braccio la fascia di capitano quando l’Active si è ripreso sul campo il palcoscenico della B e interpreterà il ruolo di condottiero anche nella prossima avventura dei viterbesi.



L’Active torna in Serie B dopo un decennio di assenza e la fascia è ancora lì sul tuo braccio: cosa significa per te e per la tua carriera affrontare quest’esperienza?

“È una sensazione magnifica e strana allo stesso tempo. Ricordo quando tanti anni fa ho esordito in Serie B da giovane: tutte le mie attenzioni erano rivolte a quei giocatori di alto livello e in particolare al capitano. Oggi, a distanza di molte primavere, portarla al braccio è motivo di orgoglio, una carica in più per affrontare l'ennesima stagione ricca di nuove battaglie. Allo stesso tempo è una responsabilità in più verso chi ora guarda quella fascia come io ho fatto anni fa. Credo che a 33 anni tornare in B dopo varie promozioni e con la fascia di capitano significhi coronare un sogno, è come mettere la ciliegina sulla torta”.

Il mercato estivo vi ha tolto pedine importanti, ma ne ha aggiunte altrettante di grande valore: come è cambiato il livello tecnico della rosa? Pensi che vedremo un Active diverso sotto il profilo tattico?

“Ogni mercato toglie e dà, ahimè. Ricreare la stessa rosa, nel bene o male, è impossibile. La caratura e qualità tecnica dell'anno passato è difficile da riproporre. Nonostante ciò, la società ha affrontato in maniera oculata la sessione estiva mettendo a disposizione del tecnico giocatori che, seppur giovani, possiedono qualità tecniche fantastiche. La squadra è ancora in fase di amalgama, vuoi il poco tempo insieme, vuoi i carichi di lavoro della preparazione: ciò che si nota è una determinazione inaspettata dei nuovi interpreti. Sicuramente la differenza tecnica tra i singoli, e quindi le loro peculiarità, creerà un Active differente: forse vedremo una squadra meno sfrontata e meno solista, ma più determinata, più unita e sicuramente più camaleontica rispetto allo scorso anno, in grado cioè di adattare le scelte tattiche alle diverse situazioni”.



Siete reduci da un’annata straordinaria, nella prossima stagione l’Active può essere la mina vagante del campionato?

“Una stagione come quella passata sarà difficilmente replicabile. Ogni anno fa una storia a sé e inizia con una serie di propositi positivi. Non so se potremo essere una mina vagante: siamo inesperti per questa categoria rispetto ad altre compagini, abbiamo molti giovani nella rosa e per questo dovremo lottare in ogni singola partita come se fosse l’ultima per arrivare alla salvezza. In ogni caso, se aggiungiamo la voglia di fare bene a questi motivi, nulla è precluso e non ci tireremo indietro di certo: le qualità ci sono, bisogna solo esprimerle”.


Il girone E è, come l’anno scorso, molto equilibrato: quali squadre ritieni favorite per la vittoria finale? Quale sarà la chiave per emergere?

“Il raggruppamento è equilibrato e difficile: ogni compagine ha migliorato la propria rosa nella prospettiva di crescere. Ci sono formazioni che militano in questa serie da tempo e che quindi sono ben rodate. Credo che una valida pretendente sia il Lido di Ostia, senza dimenticare la Mirafin. Le chiavi saranno l'equilibrio e la pazienza: in questa categoria, a differenza della C1, sono essenziali, ogni errore o presunzione si paga a caro prezzo”.



Avete riportato Viterbo nel nazionale: ti aspetti un maggiore sostegno dalla città in questa stagione?

“Viterbo, insieme alla sua provincia, è tornata in una serie che per molto tempo l’ha vista protagonista: ora che siamo di nuovo nel nazionale, credo che società e viterbesi si uniranno per portare maggior entusiasmo e sostegno alla loro rappresentante diretta”.


Francesco Carolis



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