L'INTERVISTA - Si chiama Sacha Marsili. Ha 31 anni. E' un professore di francese che insegna ai bambini innanzitutto a fare i bambini e a divertirsi, prima ancora che i giocatori di calcio o futsal. Tanto, si fa sempre in tempo a passare dal risveglio fisico - tipico dei 4-5 anni - al lavoro sul campo, a cominciare dalla categoria dei Pulcini. Da sei anni è allo Sporting Club Marconi, in uno di quei settori giovanili che pensa in primis ad avvalersi di educatori sportivi.

IO E LO SPORTING CLUB MARCONI - Fra quel professore di francese passato per il Corso del Coni e lo Sporting Club Marconi, la scintilla scocca immediatamente. "Negli ultimi l'anni l'educazione sportiva si è evoluta, ma qui ne ho trovato una più curata, che non mi era mai capitata prima d'ora. I dirigenti non fanno pressione sui bambini - continua - c'è professionalità e familiarità". Marsili entra nel nocciolo della questione. "Familiare perché i dirigenti ci proteggono, professionale perché incentivano lo scambio di informazioni fra noi allenatori, che ci dividiamo 4-5 gruppi. Io da quest'anno ho anche i pulcini, adotto un approccio diverso, più da campo, rispetto ai bimbi piccoli. E' un'esperienza importante, mi piace la comunicazione che c'è fra di noi: serve a educare il bambino e a farci crescere".

L'ALLENATORE-PSICOLOGO - Sacha Marsili appartiene a quella corrente di pensiero che crede in un settore giovanile devono esistere gli allenatori-psicologi, non quelli che lottano per dei successi fini a se stessi. "Mi piace il termine allenatore-psicologo - sorride - io credo che i ragazzi abbiano bisogno di punti di riferimenti, tanto il bambino con caratterisiche innate sta bene in qualsiasi settore giovanile. Un allenatore preparato vale più di un talentino di 10 anni? Il ruolo di un tecnico è importante, perché a quest'età i bambini sono spugne e le insidie dietro l'angolo, ci vuole competenza tecnica, gestionale e di comunicazione". Allo Sporting Club Marconi c'è.

Pietro Santercole  

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