Gabriele Migliano Minazzoli ha dimostrato in queste gare in A2 nelle fila del Milano di poter far parte di questa categoria. Giunto dalla serie B nelle fila del Real Cornaredo, in maglia biancorossa, con lavoro e sacrificio, ha confermato che con temperamento (che non gli manca) e abdicazione si possono raggiungere i traguardi più ambiti. Il Milano è contento di averlo acquisito e lo stesso giocatore è contento di far parte di una società e di un gruppo che disputa un campionato importante come quello della serie A2. Ma oltre a questo scenario, che pian piano lo stesso giocatore si è costruito nel tempo e nei minutaggi, è bene tornare alla gara contro l’Arzignano in cui lo stesso Gabriele è stato protagonista non solo con una doppietta ma anche trascinando la squadra assieme a capitan Marcello Esposito. Un Minazzoli che, proprio durante la settimana precedente al big match, ha disputato solo un allenamento causa virus influenzale.

Gabriele, una rimonta che ha tenuto tutti col fiato sospeso.
E’ stata una partita difficile contro una avversaria di assoluto valore e che merita la seconda posizione nel girone. Noi nel rpimo tempo abbiamo interpretato male la gara e abbiamo sprecato tanto. Poi ci abbiamo anche messo del nostro offrendo l’opportunità all’Arzignano di passare avanti. Ma in questi casi bisogna giocare al massimo e soffrire per cercare di raddrizzare un risultato che pareva comunque bugiardo.

Se il primo tempo non è stato all’altezza, nella ripresa invece si è visto il vero Milano
Nella ripresa siamo stati più bravi, abbiamo giocato meglio non avendo difficoltà nel chiudere le loro ripartenze che nella prima frazione, invece, ci avevano fatto male. Anche sotto di 4-1 abbiamo creduto nella rimonta e poi è stata una esclalation fino a quando abbiamo raggiunto la parità grazie alla mia doppietta e alla rete di Marcello (Esposito, ndr), ma queste reti sono state frutto della volontà di tutta la squadra.

Ora tu, con questa doppietta, sei arrivato a doppia cifra. Dieci reti realizzate.
Sì, sono soddisfatto. Se calcoliamo che in A2 di partite facili non ce ne sono, posso considerarmi contento anche in previsione dei prossimi appuntamenti. Non è facile far gol perché affronti giocatori più esperti che hanno disputato diversi campionati tra serie A e A2. Credo però che con la mentalità giusta si possa arrivare ovunque.

Cosa ci vuole in più in serie A2 rispetto alla B che hai affrontato nella passata stagione?
Ci vuole più concentrazione. L’A2 è una categoria difficile perché qualsiasi squadra ti può punire se non tieni alto il livello di concentrazione durante le fasi di gioco. Io mi sono ambientato e credo di poter crescere ancora per la causa del Milano.

Foto: Marco Dughetti

Articoli correlati