Pierpaolo Aiello si sfoga. A suo modo di vedere alcuni trattamenti verso il suo club non sono stati completamente imparziali. “Per quanto mi riguarda, questo è l'anno zero” lo sfogo del d.g.

IL FATTO - Alla base di tutto, l'errore nella finale di Final four. La ripetizione della partita tra Aniene e New Team ha involontariamente danneggiato il Pomezia. “Abbiamo giocato due partite in due giorni. Ho chiesto di spostare quella di sabato scorso col Villa Aurelia per la vicinanza con la partita del giovedì contro la New Team e mi è stato negato dalla federazione. Il risultato è che non abbiamo potuto preparare la partita”, lo sfogo di Pierpaolo.

IL PRECEDENTE - “Gli arbitri e il comitato sistematicamente prendono delle decisioni che vanno contro la nostra società. A mio parere, tutto parte da una circostanza: l'anno scorso, Playoff di C2 contro l'Italpol. Ci siamo presentati con una maglietta con scritto sul davanti “Vergogna”. Per noi era una protesta pacifica, non violenta. Ma da quel momento veniamo trattati con parzialità dagli arbitri e dal comitato”

NUOVI EQUILIBRI - Aiello non monta una polemica fine a sé stessa. “Siamo stati obbligati a giocare due partite in tre giorni, senza possibilità di spostare la seconda gara. Partita giocata in trasferta, su un campo con dimensioni e superficie totalmente diversi dal nostro impianto; per altro mi era stato garantito che lo stesso avrebbe fatto la Virtus Aniene, quindi ci è stata detta una bugia bella e buona. Non è stato così. Avrei parlato anche con tre punti in tasca. La New Team è fortissima, sarebbe stata tosta comunque. Ma col Villa Aurelia avremmo potuto prepararla meglio. Non cerco rivalse contro nessuno. Non ce l'ho con le altre società, sono compagini amiche per altro. Chiedo solo rispetto per la realtà del Pomezia, con più di 150 tesserati e squadre in ogni categoria”

Marco Panunzi 

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