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C5Live incontra Alessio Musti: "La tv è una bella esperienza, ma io torno ad allenare"

 12/03/2017 Letto 2234 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





L'INTERVISTA - Sta viaggiando in "prima", proprio come il suo cantante preferito, il Liga, quello dei primi 3-4 album però, perché adesso è un po' così. E' sul palco, con tanto di luci accese dalle telecamere di Sportitalia, fa da commentatore tecnico, anche se la realtà è un'altra. Già, perché lui resta pur sempre un signor allenatore, l'"hombre della cartera", per dirla alla spagnola, quello che viaggia in "prima" classe, ma con un block notes dove appunta un'infinità di schemi per fare gol su palla inattiva e tutte quelle diavolerie. Che permettono a un allenatore di trarre il massimo dal roster a disposizione, mettendoci sempre quel quid in più.

 

IL PALCO - Certe notti capita di ascoltare Alessio Musti nei Friday Night di una delle tante emittenti televisive che ora trasmettono il futsal in tivvù. "Fare il commentatore televisivo è una bella esperienza, non me lo aspettavo, poi si è creata l'opportunità con Simone De Stefanis e l'ho accettata senza pensarci". Il debutto è da sopravvissuto e sopravviventi: Cioli Cogianco-Real Rieti: due squadre, un doppio amarcord, qualcosa come 5-6 finali. "Ho avvertito un po' di tensione i primissimi minuti della diretta, ma Cogianco e Rieti sono state delle parentesi positive della mia carriera e quindi non ho avuto particolari problemi". Al suo fianco ora Peppe Di Giovanni, Marco Calabresi e Francesco Puma, semplicemente quelli che hanno portato verve nella comunicazione televisiva della disciplina con il pallone a rimbalzo controllato. Quelli che sanno prendere "like" o "cuoricini" sui social, perché ci stanno dentro e  spaccano, tanto per dirla alla Bimbi 2000: "Mi trovo benissimo con loro, mi danno indicazioni ma anche correzioni che accetto molto volentieri. Sono persone  differenti fra loro. Stare dietro a Peppe è difficile, perché non sai mai cosa s'inventa, è un treno: se fosse un giocatore, sarebbe un fantasista. Marco è più  impostato: un play che sa come stare in campo. Io cerco solo di semplificare il futsal dal punto di vista tattico, senza essere stucchevole, mantenendo il mio essere  tecnico. Solo feedback positivi sui social? Mi fanno piacere, ma solo se ho raggiunto il mio obiettivo, quello di un futsal più fruibile per tutti". Sarà un'esperienza da ricordare, proprio come "un bel souvenir", tanto per restare in tema canoro. "Non so quanto durerà, perché Io nasco pur sempre come allenatore".

 

LA REALTA' - In questo momento Alessio Musti è dentro l'Happy Hours, dove vivere costa la metà. Già, l'altra metà, però, quella propria dell'allenatore, qualcosa da "balliamo sul mondo". Eccolo il coach senza peli sulla lingua, nè con qualcosa da nascondere: "Adesso sto collaborando con la Divisione e se posso dare una mano per il futsal va bene essere utile, ma spero di tornare sul campo, mi manca". Alessio scende dal palco e sale sulla realtà. "Non ho rifiutato nessuna panchina, come dice qualcuno, anche se ho i miei progetti, né ho mai pensato di sostenere la candidatura di Montemurro per prendere il posto in un futuro di Menichelli. Io sono ancora giovane - sottolinea - devo compiere il mio percorso". Nel frattempo: Viva!

 

Pietro Santercole



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