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Di Gabriele si sfoga: "Ci alleniamo sempre in pochi, non c'è rispetto per la società "

 14/03/2017 Letto 1644 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:   
Società:    TD SANTA MARINELLA





La sconfitta della ventitreesima giornata contro l’Atletico Fiumicino rischia di lasciare strascichi importanti nella corsa playoff del Santa Marinella: oltre ai punti persi, c’è da risaldare un gruppo che, nell’ultimo periodo, è parso in vistoso calo.

SCONFITTA - Al Pala DeAngelis di Santa Marinella, sabato è andato in scena il big match tra i padroni di casa e il Fiumicino, terminato con il risultato di 3-5 per gli ospiti. Vincenzo Di Gabriele analizza così il match: “Siamo stati poco cinici nel primo tempo, sbagliando ben 3 tiri liberi sull’1-0 per noi, oltre ad altre occasioni. Ci siamo ritrovati sotto 1-2 senza accorgercene. L’arbitro ha penalizzato entrambe le squadre in alcuni casi, rendendo il match nervoso. Nella ripresa sono stati bravi ad approfittare dei nostri errori e andare a vincere. Noi siamo stati fragili mentalmente facendo battaglie contro l’arbitro, che è come lottare contro i mulini a vento: tutto questo ha fatto saltare i nostri piani e quello che abbiamo preparato in settimana. Loro sono una squadra esperta e hanno fatto tutto ciò che dovevano fare per vincere. Siamo stati in partita fino all’espulsione di Donati, secondo me esagerata”.

LO SFOGO - Il mister del Santa Marinella non ci sta e, nonostante si sia sempre preso le proprie responsabilità in caso di sconfitta, stavolta si sfoga così: “I giocatori hanno offerto una è prestazione scadente. Non salvo nessuno. Mi sono sempre preso le mie responsabilità e lo farò fino alla fine, ma in campo ci vanno loro e se fanno errori individuali così gravi non posso farci nulla. Perdere completamente la marcatura sui calci piazzati e farsi saltare come birilli non è l’atteggiamento giusto per ambire alla serie B. Non ci abbiamo messo cuore e loro hanno vinto meritatamente. E’ un mese che non ci alleniamo al completo, chi per motivi chi per altri saltano gli allenamenti, e non posso lavorare sul nulla, se non sulla testa di qualcuno con risultati comunque scadenti. Questo non è per niente rispettoso nei confronti della società e del presidente. Se fossi al loro posto deciderei di far giocare le ultime giornate con i giovani”.




Alessandro Pau
 



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