Si può fare. È con questa, fondamentale, convinzione che l’Atletico Fiumicino è tornato dalla trasferta di Santa Marinella: il 5-3 ai tirrenici ha consentito agli aeroportuali accorciare le distanze con la zona playoff, a tre giornate dal termine della stagione regolare tutto può ancora succedere. Fondamentali, come spesso accade, i gol di Giordano Albani, arrivato a quota 30 con la doppietta di sabato. Il bomber del team di Consalvo, archiviata la gioia per tre punti dal peso specifico enorme, punta già il prossimo obiettivo: nel ventiquattresimo turno l’avversario sarà il Pomezia, salito al quarto posto, 40’ più decisivi che mai attendono una squadra rinvigorita nel morale e nelle ambizioni.

Giordano, ancora una volta sei stato decisivo: saranno i tuoi gol a regalare i playoff all’Atletico Fiumicino?
"Abbiamo ottenuto una vittoria strameritata, frutto di un lavoro settimanale curato nei minimi dettagli. Se ognuno di noi fa quello che dovrebbe nel modo più semplice, i risultati vengono di conseguenza: l’eventuale raggiungimento dei playoff sarebbe merito di ogni singolo giocatore, specialmente di coloro che non giocano ma che in settimana sono sempre presenti e ci permettono di allenarci con costanza. I miei gol, così facendo, passano in secondo piano".

Siete costretti a inseguire le rivali, ma gare come l’ultima dimostrano tutto il vostro valore: c’è rimpianto per i punti persi per strada?

"Se tutte le partite fossero state affrontate come l’ultima, adesso staremmo già parlando di altro, ma i fatti parlano chiaro. Più che rimpianto, c’è rammarico: sicuramente potevamo fare molto di più. Il detto dice che sbagliando si impara, io credo che abbiamo già sbagliato abbastanza e, se vogliamo continuare a sperare, non possiamo più permetterci errori".

Sabato c’è un altro scontro diretto, ulteriormente decisivo, e vincere è obbligatorio: cosa ti aspetti dalla sfida con il Pomezia?

"Sarà una partita da dentro o fuori: siamo consapevoli che il Pomezia è un'ottima squadra, quindi, se vogliamo vincere, dovremo essere semplicemente perfetti".



Francesco Carolis

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