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Quando il futsal è un affare di famiglia. Ale Gattarelli: "A casa si parla solo di calcio a 5"

 29/03/2017 Letto 1898 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    IL PONTE





È l'ultimo della dinastia Gattarelli a calcare il manto erboso dei campi di futsal, ma parla come un veterano e sembra essere un predestinato. Classe 2004, quest anno ha disputato il campionato esordienti e il campionato Giovanissimi Provinciali con Il Ponte. Alessio Gattarelli è figlio d'arte, suo padre Alessandro insegna calcio a 5 nella stessa società di Villa De Sanctis, il fratello Daniele disputa il campionato di Serie A con la Lazio, l'altro fratello Francesco gioca con la Juniores de il Ponte.
 

La passione per il calcio a 5 è nata in casa?
Papà ha sempre allenato, prima de il Ponte, allenava ragazzi nei campetti della periferia romana, fino a quando il Presidente Ferretti non si è accorto di lui e delle sue doti. A casa spesso si parla di calcio, ognuno porta le proprie esperienze ed io che sono il più piccolo ho imparato ad ascoltare per crescere.

Perché il ruolo di portiere?
Il ruolo di portiere nasce dal fatto che ho sempre ammirato i loro gesti tecnici. Il portiere ha un ruolo determinante, quando sbaglia è un dramma, a me piace assumermi questa responsabilità. Nella mia testa ho sempre pensato che potesse essere il mio ruolo.

Quanto si allena un portiere?
Seguo sempre mio padre agli allenamenti quando non ho da studiare, anche quando potrei rimanere a casa o fare altro. Mi piace spiare i portieri delle squadre dei più grandi, studiare i loro movimenti le loro posizioni. La società dispone di un allenatore dei portieri, ogni giorno impariamo una cosa nuova.

Che aspettative hai?
Quest'anno è stato fantastico, oltre ad essere il portiere degli esordienti, Mister Simone De Cesaris (Giovanissimi Provinciali) mi ha sempre convocato e fatto giocare con loro. Le prime volte tremavo, avevo paura, adesso è più semplice, anche i compagni sono più tranquilli quando entro in campo.

Futuro?
Per me è un privilegio vivere queste esperienze; i miei genitori mi hanno insegnato a vivere ed apprezzare quanto la vita ci offre quotidianamente. Certo ognuno di noi sogna. Oggi sono contento così. Per il futuro c'è tempo, ho ancora tante cose da imparare. Amo lo sport ed amo il calcio a 5.


Ufficio Stampa Il Ponte



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