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Vanderlei lancia il Minturno nei playoff: "Italpol? Nessun timore, è la partita della vita"

 12/04/2017 Letto 1885 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:    Francesco Carolis
Società:    MINTURNO





L’edizione 2016-2017 del girone B di Serie C1, di fatto, ha racchiuso due campionati in uno: il primo è stato la corsa a sé di una Virtus Aniene ingiocabile, che ha trionfato con un 26 su 26 da record, nel secondo si è imposto il Minturno, emerso rispetto al resto del plotone grazie a un rendimento tanto elevato quanto costante. I pontini di Vanderlei, dopo aver saltato il primo turno dei playoff, sono pronti a entrare in scena: stasera c’è la semifinale con l’Italpol, snodo già decisivo nel sogno rossoblù di conquistare la promozione nel nazionale.

Se escludiamo la Virtus Aniene, il Minturno è stata la migliore del girone B: qual è il tuo giudizio sul campionato della tua squadra?
"Penso che la classifica parli da sé. La Virtus Aniene è una squadra di categoria superiore: all’andata ci ha messo in grande difficoltà, al ritorno siamo stati noi a fare lo stesso con loro. Vincevamo 3-0, poi sono riusciti a imporsi 4-3, ma hanno sofferto tanto. È una formazione costruita per vincere, ma i numeri dicono che il Minturno è stata la seconda forza del campionato dopo di loro e questo è un grande merito".

Oltre alle fatiche da allenatore, hai contribuito in modo sostanziale in campo con 31 gol: quali sono le difficoltà del dividerti in questo doppio ruolo e come riesci a gestire la situazione?
"Avevo già fatto un’esperienza del genere nel 2006-2007 e avevo vinto un campionato di Serie B con il Magione. Non è facile recitare il ruolo di player-manager, ti stanca fisicamente e mentalmente: a volte stai riprendendo un tuo giocatore in mezzo al campo, non sei concentrato su quello che devi fare e finisci per sbagliare in prima persona. Qui ho costruito un gruppo solido con persone che conoscevo da tanto tempo: c’è il giusto mix tra italiani e brasiliani, ci vogliamo bene e stiamo sempre insieme dentro e fuori dal campo. I miei gol? Non ho giocato alcune partite, potevano essere 50. Sono felice del piazzamento e del mio contributo alla squadra, ma ora conta poco: l’unica cosa importante è la semifinale con l’Italpol e il passaggio del turno".

Tra vicissitudini e grandi successi, il Minturno negli ultimi anni è sempre stato protagonista nel calcio a 5 regionale: pensi sia arrivato il momento del salto di qualità? Quali sono gli obiettivi della società per questo finale di stagione?
"Il Minturno ha sempre dimostrato di essere tra le società più importanti: l’anno scorso è arrivata ai playoff e in finale di Coppa Lazio di C2, quest’anno seconda in C1. É una grande realtà, ma bisogna fare ulteriori passi in avanti. La società, allo stato attuale, è Daniele Di Ciaccio con un paio di collaboratori: sarebbe necessaria una maggiore solidità e strutturazione in modo da crescere e pensare di poter fare bene anche nel nazionale. Dentro al campo non abbiamo niente da invidiare a nessuno: abbiamo svolto tante amichevoli con squadre di A2 e B e le abbiamo messe in difficoltà, i giocatori che ho qui sono già pronti al salto di qualità".
 
Stasera la sfida secca con l’Italpol nel secondo turno dei playoff: cosa temi degli avversari? Quale sarà l’elemento sul quale punterete per andare avanti?
"Non temiamo niente dell’Italpol, ma abbiamo tanto rispetto: se sono qui, vuol dire che anche loro sono una grandissima squadra. Conosciamo il loro valore, sono guidati da un grande allenatore, ma, allo stesso tempo, siamo consapevoli della nostra forza e, come sempre, punteremo sul nostro gioco. Sappiamo che è una sfida da dentro o fuori e, per chi perde, sarà finito il campionato: per noi è la partita della vita, non vogliamo dire addio al sogno promozione. L’Italpol, per vincere qui a Minturno, dovrà fare una grandissima partita e, in quel caso, stringerei la mano agli avversari, ma so che i miei ragazzi lasceranno la pelle dentro al campo. Spero sia una grande sfida partita, corretta e nel nome del futsal: che vinca il migliore, sperando che oggi il migliore sia il Minturno".


Francesco Carolis



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