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Lazio, Giuliani se la gode: "Coronamento di percorso, ma anche punto di partenza"

 06/06/2017 Letto 709 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    SS LAZIO





Quando Valerio Giulii Capponi ha alzato al cielo la Coppa che certificava la vittoria dello Scudetto Giovanissimi 2016/2017, sono iniziati i veri festeggiamenti. Vincere un tricolore senza mai perdere una partita in stagione, a dire il vero pareggiandone solamente due, è impresa titanica, ai confini dell'impossibile. Quell'impossibile che Claudio Giuliani ed i suoi ragazzi sono riusciti a toccare con mano.


GIULIANI - Erano le 16:26 dello scorso 3 giugno ed il suono della sirena mandava in paradiso la Lazio: “Lo Scudetto è il coronamento di un percorso creato negli ultimi due anni – racconta il tecnico capitolino -. Nella passata stagione inserimmo tanti 2002 arrivando in semifinale playoff, venendo eliminati dai futuri vincitori del titolo regionale. Già in quell'annata facemmo dei grossi passi in avanti, ma con il successivo acquisto di 4-5 pedine importanti siamo riusciti a costruire una squadra che, a detta di tutti, era la favorita per il titolo regionale. Siamo riusciti a rispettare il pronostico, vincendo tutte le gare, pareggiandone solo due, soffrendo ai playoff contro CCCP ed History, pagando lo scotto dell'emozione, di non aver mai perso ed il fatto di giocare da grandi favoriti”. Ma, superato lo scoglio del regionale, la Lazio si è sciolta, con una cavalcata trionfale che ha condotto il tricolore sui lidi capitolini: “Il playoff interregionale, i quarti e la semifinale sono andate oggettivamente molto bene, mentre in finale è stata davvero una sfida tirata. Tuttavia, credo che all'interno di tutta la Final Eight siamo riusciti a dimostrare di essere i più forti, i più continui, quelli che per concetti di gioco e prestazioni hanno meritato la vittoria. È stato fatto davvero un grande lavoro, che ha portato un risultato di prestigio come lo Scudetto, ma soprattutto abbiamo visto crescere i ragazzi ed un gruppo già pronto per affrontare il salto di categoria negli Allievi”.

CONTINUITA' - E chissà che non possa nascere una dinastia Lazio, come tante volte accade coi cicli vincenti all'interno dei settori giovanili. Si comincia a vincere da piccoli e si va avanti per anni: “La speranza è proprio che possano confermarsi sempre ad alti livelli, che in futuro qualcuno di loro possa diventare davvero un giocatore affermato. È quello l'obiettivo finale di noi tecnici del settore giovanile: vedere un tuo ragazzo arrivare a giocare in Serie A od in Nazionale è la maggior gratificazione possibile. Me lo auguro con tutto il cuore, perché ci sono davvero tutte le premesse per tanti di loro”. Il prossimo anno i Giovanissimi giocheranno col tricolore sul petto: “Erano anni che volevamo raggiungere un traguardo simile. Abbiamo fatto tesoro di tanti sbagli ed errori commessi in passato, dando continuità al nostro percorso: io come tecnico, la società e tutto lo staff. Nelle ore successive allo Scudetto mi sono sentito appagato e sazio, ma già oggi non vedo l'ora di ripartire forte per il prossimo anno. Essere campioni d'Italia è soprattutto un grande punto di partenza: la Lazio merita di riempire ancor di più la sua bacheca”. In chiusura, non potrebbe essere altrimenti, i ringraziamenti: “In primis a Daniele Chilelli, che dai tempi de L'Acquedotto mi permette di lavorare all'interno della sua società. Poi ovviamente ad Andrea Colaceci per la fiducia che continua a riporre in me; lo staff, mai secondario: Anzini, Cinti, Pascali, Franzetti, Reali, il nostro ufficio stampa; infine i miei ragazzi, che sono stati meravigliosi e le loro famiglie, che non ci hanno mai fatto mancare il supporto ed il tifo. Quando si raggiunge un obiettivo i ringraziamenti sono estesi davvero a tutti quanti, perché tutti, nel loro piccolo, hanno contribuito a questo storico risultato”.


Ufficio Stampa Lazio



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