Dalle indiscrezioni raccolte dalla redazione di Sporterni, sembra che il futuro delle Ferelle della Ternana Femminile sia a rischio. I primi contatti con il nuovo corso della Ternana Calcio targata Unicusano non sarebbero stati proficui. Martedì dovrebbe essere in programma un incontro tra il Sindaco di Terni e Stefano Ranucci per chiarire i contorni della vicenda, che al momento appaiono tutt'altro che nitidi. Sponda Ferelle ci sarebbe apprensione per la licenza e la concessione d'uso del marchio, ma soprattutto per il contributo (che con Longarini era intorno ai 50.000 euro) necessario per coprire il 30-40% delle spese generali di gestione e allestire una formazione competitiva sia nel Calcio a 5 (dove le Ferelle hanno perso il secondo scudetto a 8 secondi dalla fine di Gara 3 poche settimane fa) e sia nel Calcio a 11 dove l'obiettivo era la promozione in Serie B.

FUTURO A RISCHIO - Da fonti vicine alla famiglia Basile, pare che Unicusano abbia inizialmente acconsentito all'impegno di garantire un contributo di 20.000 euro per la squadra a 11 Giovanissime e per le 40 bambine della Scuola Calcio, obligatorio dalle norme federali. Salvo poi fare una repentina marcia indietro, mettendo in dubbio anche la licenza e la concessione d'uso del marchio. Con questo scenario, non è affatto scontato che la famiglia Basile voglia portare avanti da sola l'impegno che ha caratterizzato le ultime sei stagioni. D'altro canto il Presidente in pectore dell'Unicusano Ternana, Stefano Ranucci, contattato da Sporterni, smentisce questa ricostruzione: "Con il Presidente Basile c'è un buon rapporto, mi sono stati presentati gli accordi dello scorso anno e mi è stato detto che la società aveva già organizzato la squadra a 11 delle Giovanissime e il tesseramento di 40 bambine per la Scuola Calcio. Non voglio creare danni, ma non posso stravolgere accordi precedenti. Le decisioni e gli adempimenti in fase di iscrizione sono state già comunicate. Al di là del nome ci sono aspetti più complicati, sappiamo che bisogna dare una concessione per la società femminile e non possiamo dire alla Federazione che facciamo da soli".


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