Alla sua prima esperienza su una panchina, Fabrizio Screpante , mister dell’Under 21 del San Vincenzo De Paoli, analizza la situazione della sua squadra e traccia le linee da seguire in questa stagione.


LAVORO – Non sarà una stagione semplice quella dell’U21, ma sicuramente le prospettive per crescere e migliorare ci sono tutte. “Sinceramente questo è un gruppo formato da poco tempo - afferma Fabrizio Screpante - i ragazzi si allenano insieme da circa un mese e mezzo, io invece sto qui da 3 settimane. Chiaramente è presto, ma mi sono reso conto che questa squadra è attrezzata, ci sono ragazzi forti in ogni ruolo, oltre a due juniores di qualità. Voglio lavorare su grinta e cattiveria agonistica, che in questa categoria portano il 90% dei punti. Non è facile, quest’anno incontreremo squadre attrezzate e formate da anni - continua il mister -, che sono seguite da staff di livello e ragazzi che si conoscono da quando sono piccoli: noi al contrario siamo giovani, ma io sto pian piano portando le mie idee di gioco, i ragazzi sono intelligenti, capiscono e mi seguono. Il nostro più grande obiettivo ora è trovare una continuità nel modo di lavorare”.

INIZIO IN SALITA – Il campionato non è iniziato nel migliore dei modi, almeno sotto l’aspetto dei risultati, ma Fabrizio Screpante non dispera e prende ciò che di positivo lascia la sconfitta: “Domenica scorsa purtroppo abbiamo subito un brutto stop, ma, nonostante tutto, io sono contento - spiega Screpante -. Lo dobbiamo considerare come un punto di partenza. Questa sconfitta ci ha fatto capire dove dobbiamo andare a lavorare, quali sono le cose da migliorare, ma soprattutto che c’è ancora moltissimo lavoro da fare. La sconfitta sicuramente brucia, sia ai ragazzi che a me, ma noi quest’anno non puntiamo di certo a vincere il campionato: il nostro obiettivo è formare un gruppo, diventare squadra, poi i risultati arriveranno di conseguenza - conclude il mister dell’U21 -. Abbiamo ragazzi di qualità, e la nostra filosofia quest’anno sarà basata su tre fattori: sacrifico, umiltà e lavoro”.

Alessandro Pau
 

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