skin adv

Italia, disastro Mondiale. Se il calcio dovesse cambiare, come cambierà  il futsal?

 15/11/2017 Letto 1705 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Redazione
Società:    ITALIA





Tabula rasa. Quando si viene colpiti da un disastro Mondiale che va ben oltre la semplice e semplicistica eliminazione da una kermesse iridata, vengono le lacrime agli occhi, si piange, ci si batte il petto recitando il mea culpa. Poi da qualche parte bisogna ricominciare. Da zero. Non si sono ancora sopiti gli echi della catastrofe sportiva generata dalla scellerata gestione del playoff dell'Italia del calcio, eliminata da Russia 2018 per mano di una mediocre Svezia. Addetti ai lavori, stampa, popolo sovrano: tutti col dito puntato nei confronti di (s)Ventura, Figc e Club Italia. Perché quello che è accaduto al Meazza lo scorso 13 novembre non è come 60 anni fa quando non ci qualificammo per Svezia 1958, un Mondiale a 16 squadre contro le 32 di adesso. Perché la Nazionale è un fenomeno di aggregazione dal forte sfondo sociale, che influisce nella vita di tutti i giorni nel periodo in cui vanno in scena certe competizioni. Perché dal 14 giugno al 15 luglio non ci sarà nessuna cena fra amici davanti alla tv, nessuna rimpatriata con l'Inno di Mameli di sottofondo, nessun maxi schermo nelle principali piazze italiane e non. Niente di niente, proprio come ciò che ci rimane. Di chi è la colpa? Non interessa più. Ormai il danno è fatto: il passato, ahinoi, si conosce, il presente va riorganizzato per un futuro migliore.


INEVITABILI CONSEGUENZE - Cosa c'entra il futsal con il fallimento Mondiale senza precedenti dell'Italia del calcio? Molto più di quello che può sembrare. Nazionale di futsal, di beach soccer e di calcio sono Fratelli d'Italia. La ripartenza da zero, gridata e auspicata a gran voce da parte di tutti, avrà delle inevitabili ripercussioni sull'Italfutsal, gestita ad oggi dal Club Italia, senza che la Divisione Calcio a 5 possa metterci bocca. Montemurro questa estate (LEGGI) è stato uno dei primi ad aprire lo strappo con Club Italia. Uno strappo ancora non ricucito per una gestione che al presidente del calcio a 5 non è mai piaciuta. E a quanto pare qualcosa di sbagliato c'era, perché una simile apocalisse non può essere "accollata" solo a un cittì, alle sue scelte, ai suoi giocatori. Implica un intero movimento. E se avesse ragione Montemurro? E ancora: se si dovesse ripartire da zero, con nuovi personaggi, con una nuova organizzazione proiettata al futuro e non schiava del passato, con nuove idee, radicali programmi o innovazioni, quali cambiamenti ci sarebbero nella disciplina Azzurra con il pallone a rimbalzo controllato? Ecco quindi che l'era post apocalisse va seguita molto da vicino, perché ci riguarda, noi appassionati di Nazionale e di futsal. Sia quel che sia, l'unica certezza è che qualcosa di diverso va costruito, perché il 13 novembre resterà la pagina più triste del calcio. E di conseguenza anche dei suoi Fratelli d'Italia.



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->