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Divino Amore, Federico vuole solo il primato: «Non ottenerlo sarebbe un fallimento»

 16/11/2017 Letto 954 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:   
Società:    DIVINO AMORE





12 punti in 4 partite, si sono presi tutto quello che c'era da prendere. Questo il ruolino di marcia degli Allievi del Divino Amore, che si proiettano al vertice della classifica, trascinati dalla motivazione del loro mister.

LAVORO – Il successo va costruito. Bisogna studiare ogni componente nei minimi dettagli per far sì che tutto funzioni a dovere. “Abbiamo cambiato tutto quest'anno: il modo di difendere, di attaccare, il metodo di allenamento. Molte cose fatte in passato andavano modificate, i ragazzi sono stati bravi a stravolgere tutto quello che avevano fatto in altre gestioni” il concetto espresso senza mezzi termini da Federico, mister degli Allievi da questa stagione sportiva. Che entra nel dettaglio di tutte le migliorie apportate da agosto a questa parte, dando prova dello stravolgimento reale della mentalità dei ragazzi: “Il lavoro è stato grande, è cambiato praticamente tutto: l'unica cosa rimasta tale e quale, detta in parole povere, è che fraseggiano bene tra loro e, dopo la metà campo, lascio la libertà ai ragazzi di esprimerlo. Mentre per il resto è stato dato un concetto di gioco, perché prima giocavano di ripartenza, adesso cerchiamo di imporre il nostro futsal”.

SEASON – Una classifica di questo tipo, che li vede primeggiare ex aequo col Cortina, dovrebbe tranquillizzare, dovrebbe far rilassare. Federico ha sempre stimoli per migliorare però e non lo nasconde. “A livello di gioco stiamo migliorando, vediamo i frutti del lavoro e di molte doti tecniche importanti che i ragazzi hanno nel DNA: però vorrei vedere una squadra più incisiva, che chiude le partite prima”. Suona quasi come un pensiero stonato, considerando che le partite il Divino Amore se l'è portate a casa sempre con almeno 3 reti di scarto. Federico però è deciso, punta altissimo. “Credo che potrebbero finire molto meglio: il livello della competizione non è così alto come pensavo. Non arrivare primi sarebbe un fallimento”.

Marco Panunzi



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