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Il futsal è proprio brillante! Gabriele Di Gianvito, 31 anni di Calcio a 5

 22/11/2017 Letto 1575 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





C’è chi scrive, parla di futsal o gioca tutt’ora, rigorosamente al chiuso, e non era ancora nato quando uno spensierato e talentuoso laureando in giurisprudenza imparava un mestiere e coltivava una passione, ignaro che, nei successivi trentuno anni di vita, quella passione sarebbe diventata sempre più ingombrante nella sua vita lavorativa, che fa rima con sportiva, a tal punto che lo avrebbe trasformato in uno dei personaggi istituzionali più competenti della storia del calcio a 5, in uomo… brillante.


Gli inizi - Brillante, un nome che ricorre spesso nella ultra trentennale esperienza calcettistica di Gabriele Di Gianvito. Brillante di nome, brillante di fatto. “Era il 1986, facevo parte del Circolo le Mura, la casa della Brillante. Esercitavo l’avvocatura nello studio Franchi, il presidente mi coinvolse nella società di calcio a 5: mai mi sarei aspettato che sarebbe finita così”. Di Gianvito riavvolge il nastro per un lungometraggio lungo 31 anni. “Sono diventato presidente della Brillante, con la quale nel 2004 siamo arrivati in Serie A”. Un anno solo nel gotha del calcio a 5 nostrano. Quanto basta per capire tutto. “Purtroppo o per fortuna credo di aver disputato la Serie A più forte di sempre - sorride -, neanche adesso secondo me si è a quei livelli. In quell’annata c’erano formazioni fortissime come l’Arzignano, il Perugia del compianto Rogerio, il Prato e il Ciampino. Noi avevamo un portiere come Salino, giocatori di movimento del calibro di Cerutti, Veronesi, Scala e Felicino, eppure non riuscimmo a salvarci. Senza esagerare, credo sia stato il campionato con il più alto coefficiente di sempre, sia di prima sia di dopo. Il più forte giocatore che ho visto scendere in campo? Senza dubbio Vander Carioca”.


Vite parallele - La vita sportiva di quel giovane laureando diventato ben presto avvocato, si sviluppa nel corso degli anni attraverso due rette parallele. Da una parte la sua amata Brillante, tutt’ora esistente grazie a una base gettata proprio da Di Gianvito che ha permesso a Valter Caprari di trovare l’altezza della situazione, dall’altra la carriera politica. Ad ampio raggio. “Ho avuto un approccio del tutto casuale e inaspettato - ricorda il consigliere federale -. Dodici anni fa, fui chiamato dalla Divisione Calcio a 5, che mi chiese se volevo entrare a collaborare. Dopo la mia sorpresa iniziale, accettai di buon grado”. Di Gianvito entra nella “governance” del calcio a 5, come Delegato Assembleare, partecipando alle elezioni di Abete prima, Tavecchio poi. “Votare per il presidente della FIGC è sempre un motivo di orgoglio - specifica -. Il nostro voto sarà pure una goccia nel mare, ma è pur sempre importante. Anzi, credo debba essere più consono alla struttura che rappresentiamo”. Lo scorso 19 dicembre Montemurro “convince” con il suo prestigioso programma 92 presidenti a voler cambiare il futsal, trasformandolo in una disciplina sportiva di grido. Di Gianvito viene rieletto, stavolta come consigliere. “Non sono mai sceso sotto i 60 voti nella mia carriera in Divisione, mai sopra i 75”. Brillante, appunto.   


Io e il presidente - Di Gianvito nonostante non avesse supportato Montemurro nelle ultime elezioni, si prende subito con il nuovo presidente, uniti dalla stessa forza caratteriale e dalla voglia di contribuire insieme al cambiamento del calcio a 5, da sport minore a disciplina che può - e deve - andare per la maggiore. “Credo di avere un ottimo rapporto con il presidente della Divisione, soprattutto franco e sincero. Ogni volta che ci parliamo, infatti, lo facciamo sempre in maniera schietta e leale”. Il forte impatto che ha avuto e sta avendo tutt’ora la presidenza Montemurro sul calcio a 5, dentro e soprattutto fuori dai 40x20, la sua forza, è proprio questa: esperienza, lealtà, obiettivi in comune. In primo piano la visibilità. “La via giusta - assicura Di Gianvito -, questo bombardamento a tappeto ha portato e porterà una crescita enorme a tutto il movimento”. Chi pensa che sia tutto qui, si sbaglia di grosso. “Manca solo un ultimo step a livello di visibilità delle nostre squadre. Il presidente, insieme a tutti noi, ci sta lavorando. Sono convinto che ci riusciremo”. Già, così il futsal diventerà ancora più… brillante.  



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