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Angeli, una vita a difendere il Ciampino. «Indescrivibile allenarsi coi miti d'infanzia»

 23/11/2017 Letto 1483 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:   
Società:    CIAMPINO ANNI NUOVI





Così giovane, così esperto. Del 1999 ma quasi un decano. Tutta una vita con lo stesso club, in attesa del debutto in A2. Gianluca Angeli fa parte della prima squadra dalla scorsa stagione e gioca nel Ciampino da quando era un bambino, quando tifava per i giocatori con cui oggi si allena. Ed ora che non è più un bambino, aspetta la sua grande occasione.

WORK IN PROGRESS - “Moltissimo, sarebbe una grande soddisfazione personale esordire con la maglia della mia città. Lo aspetto da molto, se non è ancora arrivato il momento è perché evidentemente non sono ancora pronto. Per questo tutti i giorni grazie a Marco Felici cerco di migliorare per raggiungere quello che è il mio obiettivo”, questo il desiderio di Gianluca Angeli, estremo difensore classe '99 della squadra aeroportuale, quell'esordio in A2 tanto agognato. Agognato ma da conquistare, superando i limiti dell'età e della concorrenza. “Devo migliorare mentalmente: quando l'anno scorso sono entrato in questa nuova categoria ho subito notato una differenza abbissale di ritmi e tecnica. Il livello di attenzione richiesto si è alzato tantissimo e il tempo per prendere decisioni si è ridotto al minimo. Devo stare al passo con questi nuovi ritmi”, il racconto del ciampinese, che poi approfondisce il concetto. “Il primo anno mi è servito a perfezionare la tecnica di parata, ora si passa alla mente: come si dice, 'mens sana in corpore sano'. Mister Felici mi sta aiutando a lavorare proprio in questa direzione, per cercare di migliorare la mia concentrazione anche sotto sforzo. Devo ammettere che non è facile e ci sono dei periodi in cui credo di non farcela; ma la società è sempre li a supportarmi, il mister e i ragazzi della squadra sono sempre pronti a sostenermi”.

CANTERANO - La storia di Gianluca è di quelle che emozionano. Perché è un canterano, uno di quelli che ha vestito, finora, una sola maglia. Perchè è l'esempio della gioia che si prova nel farlo, l'orgoglio di portare gli stessi colori addosso. Ma anche, e soprattutto, perché racconta storie che si sono intrecciate e si intrecciano continuamente nel mondo dello sport. “Gioco qui dai primi calci, praticamente da sempre: dal 2006 circa, da quando ero proprio piccolo, senza mai andarmene e essendo sempre un grande sostenitore di questi colori. Iniziai in difesa ma poi capii che la mia passione era difendere la porta anche con le mani; ora sono undici anni che difendo, o almeno ci provo i pali di Ciampino”, racconta Gianluca che poi si lascia ad un momento nostalgico e toccante allo stesso tempo. “Con Alessio Tomaino sono passato dal chiamarlo mister ad essere compagni di reparto. Giocatori come Stefano Terlizzi li osservavo sugli spalti con ammirazione, come dei miti d'infanzia. Allenarsi insieme a loro è un'emozione indescrivibile”.

Marco Panunzi



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