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Guantario e l'orgoglio per il Sant'Agnese: «Nessuno avrebbe scommesso su questi ragazzi»

 13/12/2017 Letto 1457 volte

Categoria:    Serie D
Autore:   
Società:    SANT AGNESE





Pochi anni di Serie D e una crescita palpabile. In questo scorcio di torneo il Sant'Agnese ha un ruolino di marcia che farebbe superare ampiamente il suo record di punti. E Antonio Guantario sa qual è il segreto. “Aggregazione e voglia di imparare”

ORGOGLIO – Dati alla mano, il Sant'Agnese se l'è giocata alla pari con tutte le rivali. Unici nei, di questo scorcio iniziale di 7 partite, il pari con gli Ulivi e lo stop di misura con la Nuova Cairate. Ma il terzo posto momentaneo è la prova più convincente della bontà del progetto. “Abbiamo sempre ben figurato, la partita che abbiamo giocato meglio abbiamo paradossalmente raccolto meno. Però sono assolutamente orgoglioso della crescita della squadra, un gruppo di ragazzi pieni di stimoli e di voglia di imparare: amici che non si perdono mai un allenamento”, l'orgoglio del tecnico Antonio Guantario, al secondo anno sulla panchina del Sant'Agnese. Una squadra che nasce da un gruppo di amici, da un oratorio, dai tempi dei campionati del CSI. “Sono tutti ragazzi volenterosi, che avevano tanta voglia ma poco calcio a 5 nel loro bagaglio sportivo. Sono tutti molto giovani, per questo ho portato all'inizio di quest'anno Troisi e Panuccio, due uomini che hanno molta esperienza: perché lo stimolo dei giocatori di qualità fa migliorare tutto il resto del gruppo”.

CRESCITA – Da ogni lato si guardi il Sant'Agnese, c'è scritta a lettere cubitali la parola crescita. Guardando al passato, si nota come la squadra cresca anno dopo anno in Serie D, ogni anno aumentando lo score in classifica; volgendo lo sguardo al futuro, c'è un campionato che li vede terzi, a stretto giro dalla capolista Le Palme. “Non saremo il loro sparring partner, andremo lì per giocare a testa alta, come sempre. Ma manca ancora un mese, prima di allora avremo impegni più abbordabili sulla carta e bisogna onorarli”, l'idea del tecnico, che entra più nel dettaglio delle componenti che hanno reso possibile questi salti di qualità. “Ho sempre allenato per passione, mai per soldi o altro. Mi piace allenare e insegnare a ragazzi che vogliono imparare: è successo anche qui, nessuno avrebbe scommesso qualcosa su di loro. Io l'ho fatto e ora potrebbero giocare anche in categorie superiori. C'è uno spirito di aggregazione qui che fa respirare aria di famiglia”. E che, forse, porterà ancora più lontano.

Marco Panunzi



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