Final Four e playoff: il primo è un sogno, il secondo un traguardo alla portata. Già, perché per andare avanti in Coppa Italia servirà l’impresa sul campo del Maritime, mentre per raggiungere la post season basterà confermare il rendimento del girone di andata, che ha visto il Lido chiudere al quinto posto della classifica.


TRA SOGNO E REALTÀ – “Parlare di sogno è giusto, perché loro hanno una qualità decisamente superiore a tutte le altre squadre ed è giusto che abbiano vinto tutte le gare disputate finora - premette Yuri Bacoli -. È vero che noi siamo riusciti a metterli in difficoltà, ma è altrettanto vero che alla fine ha vinto la formazione più forte, una formazione che adesso si giocherà le proprie carte anche in Coppa Divisione, contro avversari di Serie A. Forse, se avessero potuto scegliere un avversario da evitare, avrebbero detto noi, ma per loro non credo cambi molto. Per noi, invece, andare lì sarà uno stimolo enorme: la Final Four sarebbe un risultato straordinario”. Quando si parla di Coppa Italia, il Lido è costretto a sognare. Quando il discorso si sposta sul campionato, invece, non si parla più di speranze, ma di obiettivi concreti: “Maritime a parte, finora non si sono viste squadre superiori a noi. Il Meta avrebbe dovuto essere un gradino superiore, ma, considerando la rosa a disposizione, credo stia rendendo un po’ al di sotto delle aspettative. Per i playoff, dunque, siamo pronti a giocarcela ad armi pari con tutti”.


SORPASSO – Partendo dalla Virtus Noicattaro, avanti di due lunghezze e prossima rivale del Lido al Pala di Fiore. Missione sorpasso, dunque, per Fred e compagni: “Spero di non dover saltare la terza partita consecutiva e di poter finalmente tornare in campo. Aspettiamo questa partita da un girone intero - spiega Bacoli -, non tanto per il risultato quanto per un approccio sicuramente da rivedere. Rispetto alla prima parte di stagione, abbiamo subito un netto cambiamento e adesso non vediamo l’ora di affrontare tutte le gare per dimostrarlo e per riprenderci i punti lasciati per strada”.


Antonio Iozzo

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