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L'Italpol cura le ferite. Bizzarri: "La vittoria è l'unica medicina, porterò nuove prospettive"

 18/01/2018 Letto 920 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:   
Società:    ITALPOL





È stato definito dal d.g. Chiauzzi “un uomo vero, da Italpol”. Già perché, in questa società, Giacomo Bizzarri ha svolto tutti i ruoli possibili e inimmaginabili. Un tempo allenatore della prima squadra, che ha portato dalla D alla C2 all'esordio assoluto nel calcio a 5, poi tecnico dell'Under 21 e infine team manager. Ora, dopo l'esonero di Biolcati, spetta al trade union tra dirigenza e spogliatoio risollevare le sorti di un club che in meno di un mese ha compromesso la sua stagione. “A volte, lo sport sembra un grande cerchio e ti fa ritornare da dove si è partiti. Magari ottenendo risultati migliori...”.   

Giacomo, che effetto ti fa sederti di nuovo in panchina?
Ha un valore diverso rispetto a ogni altro allenatore. Questa è la mia azienda, non solo la mia squadra. Ho un sentimento di appartenenza che solo il capitano e Chiauzzi possono capire. 

In che situazione si trova l'Italpol?
Siamo usciti dalla coppa e perso uno scontro diretto in campionato. Non è un bel momento, l'umore della società e dello spogliatoio è basso. Ma son cose che capitano e, probabilmente, questo cambio di direzione tecnica nasce proprio dalla necessità di rivitalizzare l'autostima dell'ambiente. E io sono consapevole che l'unica medicina sarà vincere.

Cosa hai detto alla squadra?
Poche parole. In questi momenti è meglio usare concetti semplici che arrivino diretti e che possano sbloccare chi si sta ponendo dei falsi limiti. Ho chiesto a tutto l'ambiente di continuare a credere nell'obiettivo, non ci deve essere nessun indeciso.

Su cosa lavorerai in particolare?
Prima voglio fare una premessa: chi mi ha preceduto è un ottimo allenatore e mi ha lasciato una squadra preparata. Purtroppo, in questo momento storico, il gruppo ha perso la stima e si deprime con troppa facilità. Il lavoro che sto facendo è soprattutto mentale. Tatticamente sono un allenatore atipico per questo sport: vengo dal calcio a 11 e questo lo considero il mio punto di forza, perché - a differenza degli altri - vedo il calcio a 5 da una nuova prospettiva. L'Italpol è una squadra composta da giocatori importanti, da top player, ma è mia profonda convinzione che non possono essere garanzia di vittoria i soli curriculum. C'è bisogno di coesione di squadra, entusiasmo, personalità, spregiudicatezza, sfrontatezza e convinzione nel raggiungimento dell'obiettivo.


Francesco Puma



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