Ancora Imolese, ancora Osteria Grande: ancora derby. Il 4 a 3 dell'andata, controverso esito di una gara sfociata in guerra aperta, echeggia, vivo, negli animi dei protagonisti: "E' stata una partita molto combattuta, in un campo ostico, in cui il tifo locale - racconta Matteo Paciaroni - era l'uomo in più in campo. L'Osteria è una squadra 'cattiva' sul piano mentale e di gioco: verranno alla Cavina per vendicarsi e noi dovremo essere pronti. Da una parte ci saranno due giocatori esperti come Menghetti e Giagnorio, spalleggiati dai nostri compagni in prestito Salvini e Malafronte: dall'altra ci saremo noi, che dovremo solo giocare come sappiamo, con calma e consapevolezza nei nostri mezzi". Se la squadra di mister Frau può fregiarsi di un successo per otto reti a cinque contro lo Sporting Viano, l'Imolese, ancora priva dell'infortunato capitan Zanoni, dribbla un altro, temuto, avversario: "Contro l'Aposa siamo partiti bene, forse troppo: quando loro sono entrati in gioco, noi siamo rimasti troppo alti e abbiamo rischiato. La rete del vantaggio di Zaniboni, allo scadere della prima frazione, ha influenzato l'andamento della ripresa: abbiamo gestito meglio e più attentamente la palla e, contenuto il nostro avversario, abbiamo ottenuto i tre punti". Da bandire, per il giovanissimo portiere rossoblu, i facili, e sterili, elogi: "Aver vinto due sabati fa o aver vinto sabato scorso non significa nulla: ogni volta che si scende in campo bisogna resettare il risultato della precedente gara e giocarsela, come se fosse l'ultima. Dobbiamo acquisire più fiducia nelle giocate e concentrarci nella difesa, in cui, a volte, perdiamo il filo. La strada è giusta, ma dobbiamo ridurre gli errori, per evitare che un nonnulla guasti il lavoro svolto".


Ufficio Stampa Imolese

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