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Rivoluzione FIFA: no like. Falcà£o: "Il futsal ha bisogno di ben altro per crescere"

 15/02/2018 Letto 2549 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Pietro Santercole
Società:    VARIE





C'era una volta, verso fine secondo millennio, chi giocava a calcio a 5 in Italia con le rimesse laterali con le mani, il portiere non poteva rilanciare la sfera nella metà campo avversaria, i tiri di rigore erano cinque e non tre. Ecco, la FIFA ha approvato tre di queste quattro proposte (LEGGI QUI) nell'ultima riunione durante gli ultimi Europei in Slovenia, che potrebbero diventare norme. Arrivano immediatamente tante critiche sui social e dagli addetti ai lavori per il ritorno del futsal a fine anni '80. Una su tutte, quella non di un "pinco-palla" qualsiasi, uno sconosciuto, un "pischello" di nuova generazione. Ma semplicemente il Re, il leggendario Falcão, il miglior top scorer brasiliano (compreso calcio e beach soccer), massimo goleador proprio dei Mondiali, targati FIFA. Per molti il numero uno di tutti i tempi.


LE MOTIVAZIONI - "Ci sono altre cose da fare per il bene del futsal". Alessandro Rosa Vieira (questo il suo nome completo) entra nel merito della questione, criticando ben tre delle quattro "nuove" proposte, sempre in un'intervista su Globo Esporte. "In uno spazio piccolo, già è difficile segnare con i piedi, immaginiamoci coi falli laterali con le mani - spiega - il portiere di movimento da utilizzare solo quando si perde? Non concordo: se esiste una regola, deve essere valida per tutti". Al fuoriclasse paulista non va giù nemmeno il ritorno al passato con il portiere che non può rilanciare la palla oltre la metà campo: "Se la regola è quella di fare più gol, con questa limitazione si perdono le ripartenze, uccidi il contrattacco e la qualità di un portiere. In molti oggi sono bravi tecnicamente, così non puoi avvantaggiarti dalle loro qualità". L'unica regola che trova d'accordo Falcão è il ritorno ai 5 tiri di rigore, anziché tre. Ma quella ha un interesse davvero marginale. Ha ragione ancora una volta lui: abbiamo bisogno di ben altro per far crescere questo sport.


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Pietro Santercole



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