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Parole al miele e guardia alta. Ippoliti: «Italpol, ora viene il momento difficile»

 15/03/2018 Letto 746 volte

Categoria:    Serie C1
Autore:   
Società:    ITALPOL





L’Italpol difende il primato con una prova decisa, rifilando un 6-1 al Terracina. Prosegue il duello con il Pomezia per la promozione diretta nella serie cadetta. Ippoliti, giocatore più esperto alla corte di Bizzarri, dimostra il suo affetto alla società ma invita alla concentrazione.

HABITAT – “Confermo quello che avevo detto quando sono arrivato qui: l’Italpol è una squadra seria, ambiziosa, una realtà come se ne vedono poche nel regionale, anzi forse è l’unica. Non ho sbagliato a venire qui, la società è solida, lascia tranquilli i giocatori e si occupa di tutto”. Queste le parole di Luca che, a distanza di 7 abbondanti mesi dal suo arrivo alla rappresentativa dell’istituto di vigilanza, non smentisce quanto aveva detto nel giorno della presentazione. In tanti si domandavano il perché di questa scelta, per un giocatore del suo calibro: Ippoliti dribbla anche questi interrogativi, a suo modo. “Qui le persone sono fantastiche, potrei dire tanti nomi che mi hanno impressionato, tra staff e compagni di squadra. Penso a un Fratini, abbiamo cominciato insieme in questo sport. Però, se dovessi mettere insieme tanti fattori e la giovane età, direi Abraham Cintado: tecnico, mentalità giusta e umanamente valido”.

FOLLE CORSA – Italpol e Pomezia stanno dando vita al testa a testa più intenso di tutto il futsal regionale laziale. Tra scontri diretti e sfide a distanza, sorpassi e controsorpassi il duello ha raggiunto picchi di spettacolarità elevati. “Siamo stati tanto ad aspettare un passo falso della Fortitudo e ci siamo fatti trovare pronti. Ma, ora che siamo in testa, per scaramanzia non dico che Luca Ippoliti torna nel nazionale. Ancora è tutto apertissimo”, il pensiero del giocatore più esperto dell’Italpol, campione d’Europa nel 2003 ad Aversa e che ha vestito maglie importanti, tra cui quelle del Torrino, della Lazio e della Cogianco. “Lo ripeto sempre ai compagni, specialmente quelli più giovani. Adesso è il momento più difficile, quando arrivano avversari meno quotati e credi quasi di essere arrivato all’obiettivo. Invece, per l’esperienza che ho maturato, ogni partita, specialmente ora, va vissuta come una finale”.

Marco Panunzi



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