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Il ruolo del portiere in perenne mutamento. Felici: "Futsal in crescita, bisogna adeguarsi"

 05/05/2018 Letto 932 volte

Categoria:    Vari
Autore:   
Società:    VARIE





Nel corso degli anni la figura del portiere di calcio a 5 si è evoluta, è diventata molto più dinamica fino a trasformarsi a un vero e proprio giocatore di ruolo nel quintetto base. Questo cambiamento ha comportato una mutazione nel modo di allenarsi e i preparatori dei portieri, soprattutto a livello nazionale, si sono dovuti adattare di conseguenza. Ne abbiamo parlato con Marco Felici, preparato che ha avuto modo di seguire elementi come Domenico Giannone, Nanni o Alessio Tomaino, estremo difensore con il vizio del gol come accaduto lo scorso anno al Castel Fontana.

È giunto il momento di tirare le somme. Quali sono i portieri con cui hai lavorato e come giudichi il loro rendimento nel corso della stagione?

Quest'anno ho collaborato con diverse squadre. Penso di aver fatto un buon lavoro contribuendo alla crescita del parco portieri; dai piccoli ai più grandi il loro rendimento è stato molto buono. Con il lavoro settimanale ognuno di loro si è preso le proprie soddisfazioni, basti pensare a Giannone, Pestana e Nanni.

Il futsal con il tempo è diventato sempre più rapido. Tecnici e preparatori ovviamente si sono dovuti adeguare a queste nuove necessità. Come è cambiata la preparazione dei portieri negli ultimi anni?
Come hai ben detto il calcio a 5 è in continua crescita in organizzazione e nei ritmi di gioco, di conseguenza bisogna adeguarsi. La preparazione che cerco di dare è molto minuziosa; vanno allenati fisicamente, tecnicamente e sopratutto di testa per tutto l’arco dell'anno. Il tutto senza far mai decrescere l'intensità dell'allenamento, perché per me il portiere deve essere sempre stimolato a fare meglio, limitando i cali fisici e mentali.

Come giudichi il movimento regionale del calcio a 5? Dove si può intervenire a tuo avviso?
Il movimento regionale lo considero in crescita, ma penso che ci siano margini di miglioramento dove si può lavorare. A mio avviso nelle scuole calcio bisognerebbe insegnare da subito l'amore per questo sport e soprattutto avere allenatori validi, che impartiscano nozioni tecniche e conportamentali sin dall'inizio creando risorse interessanti per il movimento.

Elia Modugno



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