Ancora nel vivo delle lotte della post season ma per Riccardo Pezzin, quella che si sta per concludere, è stata una stagione favolosa. Una stagione che, assieme ai suoi 11 compagni di viaggio, lo ha incoronato campione d’Italia per la categoria Juniores, al Torneo delle Regioni umbro. A mente fresca e prima del capitolo Matera ancora da scrivere col suo Savio, Riccardo, da capitano, trova una parola di elogio per tutti i giocatori insieme ai quali ha vinto il titolo.

EMOZIONI – Diventare campioni d’Italia non succede tutti i giorni. C’è qualcuno che rincorre il tricolore ma non lo acciuffa mai. Specialmente in categorie limitate da componenti anagrafiche e in contesti brevi come quelli del Tdr. “Una gioia indescrivibile, un’emozione fantastica. Abbiamo pianto tutti quanti alla fine, un pianto liberatorio, soprattutto chi c’era l’anno scorso”, riferimento ai quarti di finale dello scorso anno, quando nella kermesse ospitata dalla Puglia, il Lazio si fermò ai quarti. “La nostra forza è stata il gruppo, uno spogliatoio che lotta per un obiettivo comune: questa è la componente determinante in una competizione del genere, noi siamo amici prima di tutto fuori dal campo”. Amici passati in rassegna dall’uomo più rappresentativo sul campo.

ELOGI – Il Capitano dalla A alla Z. O meglio, parlando di uno sport nel quale il primo segno distintivo dei giocatori è il numero di maglia, si farebbe meglio a dire dall’1 al 12. “Luca ha dimostrato di essere un grande portiere: quando si vince, si sa, gran parte del merito va sempre all’estremo difensore. Jacopo indimenticabile, quasi eroico il suo coraggio nei rigori contro il Piemonte. Entrando a freddo, ha portato letteralmente la squadra in finale”, la lode al pacchetto portieri, Costantini, protagonista nella salvezza de Il Ponte, e Tosti della Virtus Latina Scalo, nel futsal da soli due anni. “Stefano di grande impatto, ogni volta che entrava in campo riusciva a tenere molto alto il ritmo della nostra squadra”, il plauso a Frigerio, il classe 2000 che ha esordito nella Nordovest di Ranieri quest’anno. “I brasiliani sono stati dei trascinatori: Gabriel devastante, il suo uno contro uno lascia senza scampo; Felipe è stato determinante, in molte occasioni si è caricato la squadra sulle spalle”, il pensiero per i due giocatori della Virtus Romanina, Pestana e Alves, appena laureatisi campioni della Juniores Élite e in corsa per il tricolore di categoria. “Francesco, con i suoi spunti da campione, è stato fondamentale ogni volta che c’era da sbloccare o anche da ribaltare una situazione complicata”, l’affettuoso ricordo verso Gattarelli, autore di una stagione fantastica con la maglia de Il Ponte e di più di 90 reti quest’anno. “Issa e Riccardo sono sempre stati all’altezza: il primo in campo, mentalmente e fisicamente; il secondo è stato la nostra mascotte, pur giocando poco è stato il nostro portafortuna”, la stima del capitano verso Lancellotti Djigo e La Torre il duo proveniente dallo Sporting Juvenia, vincitore del girone A di C1 e appena promosso in cadetteria. “Lorenzo ha la diponibilità come punto di forza, il suo sacrificio verso la squadra. Andrea è insuperabile in difesa, è capace di fermare ogni avversario in qualsiasi momento della gara”, le parole al miele verso Manciocchi, neopromosso in C1 col Velletri, e Gobbi, in forza al Pomezia e scuola Mirafin. Dulcis in fundo, il pensiero di Riccardo si rivolge all’altro senatore, nonché compagno di squadra al Savio, Galbiati. “Con Federico è già due anni che combattiamo insieme per vincere il TdR, lo conosco bene: quest’anno, se siamo riusciti a compiere due imprese, col Savio e col Lazio, è perché come giocatore vale tanto, sia tecnicamente che mentalmente. Mi ha aiutato tantissimo a tenere sempre la concentrazione alta nello spogliatoio, visto che eravamo i giocatori più grandi del gruppo”. Un gruppo che ha scritto la storia.

Marco Panunzi

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