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Calabria si racconta: "Sono educatamente diretto, voglio sempre migliorarmi"

 26/09/2018 Letto 1466 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Dopo la conclusione della lunga avventura sulla panchina della Virtus Ciampino, David Calabria non è si fermato neanche un momento: l'ex tecnico del sodalizio giallorosso, impegnato in molteplici attività, si racconta a 360°, traccia un giudizio sulla nuova composizione del girone di A2 femminile nel quale ha militato fino alla scorsa stagione e rivela qualche segreto della sua professione.

David, com'è andato il tuo 2018?
"Quest’anno ho ampliato la mia scuola portieri, arrivando a tre sedi in Roma, dove cerco di formare portieri e preparatori presso le società che aderiscono al progetto. Per la stessa scuola, sto inoltre lavorando con calma ad un’idea formativa che mi stuzzica non poco. Continuo poi con la mia attività di docenza presso il Futsal Lab della Divisione Calcio a 5, dove ho la responsabilità della formazione dei preparatori dei portieri. Per il restante 2018 dovrebbero esserci almeno altri tre clinic per l’Italia, ci stiamo organizzando. Come ultima cosa, e dai contorni un po' sui generis, sto facendo da “tutor” ad una allenatrice in Serie D femminile presso il Progetto Futsal: è una mia forma di ringraziamento verso di lei e verso tutto il supporto che mi ha dato in questi anni di collaborazione".

Cosa pensi del girone C di Serie A2 femminile?
"Vedo inizialmente Coppa d’Oro, Ciampino, Ragusa e Fondi un passo avanti, con Frosinone e BRC ad insidiare. Mi incuriosiscono poi Valmontone e Preneste alla loro prima apparizione in A2, mentre FB5 e PMB alla fine la loro la dicono sempre: certo è che le tante retrocessioni fanno prevedere un campionato da brividi. La Coppa d’Oro ha un attacco atomico e quindi, se trova la giusta dimensione difensiva, è la favorita. Discorso in parte simile per il Fondi, che viene da due anni opposti a livello di score difensivo: mister Cibelli è bravo e saprà trovare la giusta ricetta. Il Ciampino deve invece lavorare sull’assemblamento di due gruppi, ma a parer mio il vero obiettivo del valido mister Capatti sarà quello di accontentare tutte le ragazze in rosa, perché sono tante e brave. Superato questo aspetto, il Ciampino dirà la sua anche quest’anno. Del Ragusa so che sì è rafforzato e che ha ambizioni: al momento mi sento solo di dire che le difficoltà, alla lunga, possano essere le continue trasferte in continente".

C'è qualche pillola del Calabria allenatore che si può rivelare?
"Visto che quest’anno sono fermo, posso rivelare qualche segreto. Vado un po' a raffica: adoro la difesa a zona ovunque applicata; lavoro su concetti e principi offensivi, senza schematizzare e ingessarne i protagonisti. Sono molto attento alla tattica individuale e assolutamente fissato con i calci piazzati. Come allenatore mi ritengo onesto, educatamente diretto: sono un buono, non lo nego, ma con una ferma personalità che non mi fa esser condizionato da nulla. Non sopporto chi chiama i cartellini all’arbitro e chi contesta i cambi; cerco di far giocare in tranquillità, perché chi gioca per me conosce la mia filosofia: non conta l’errore, ma quello che ci si mette per correggerlo. Apro e chiudo gli allenamenti con il “cerchio” a metà campo, una forma di saluto simbolo di unione e perfezione a cui tendere sempre. Vivo un costante desiderio di migliorarmi, eliminando gli alibi, lavorando molto sui miei sbagli, prioritari rispetto a quelli di chi alleno. Mi chiedo sempre se potevo far meglio, persino nei trionfi. Chiudo con un difetto clamoroso: mi dimentico i time out...".


Redazione



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