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Mirafin dai due volti. "Lucidità  e automatismi fanno sempre la differenza"

 09/11/2018 Letto 334 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    MIRAFIN





Finisce a pochi secondi dalla fine della partita il sogno della Mirafin di accedere al quarto turno della coppa divisione. Una partita dai due volti ha consegnato alla Lazio la vittoria in un finale al cardiopalma. L'analisi del diggì Paolo Petruzzi.
 
Paolo, raccontaci la partita:
Se qualcuno vedesse gli highlights potrebbe pensare ad una partita da ufficio indagini. La Lazio segnava per noi e noi abbiamo cercato in tutti i modi di contraccambiare. In effetti è stata una partita dai due volti, un primo tempo dove abbiamo giocato alla pari con una squadra di categoria superiore, credo meritando anche il vantaggio. Nel secondo tempo la condizione fisica della Lazio ci ha costretto ad arretrare il baricentro lasciando la possibilità di concludere a rete da distanza ravvicinata.
 
Il gap con la categoria superiore quanto ti è apparso evidente:
Purtroppo noi abbiamo la possibilità di allenarci solo tre volte la settimana e questo è un fattore che paghi in termini fisici ed in determinanti errori durante le fasi più calde della partita, dove lucidità ed automatismi nel sistema di gioco fanno la differenza. Dobbiamo pensare che di norma in una partita si impiegano con minutaggi rilevanti non più di 6 o 7 giocatori, noi di questi ne abbiamo 5 nuovi per cui è normale che si giochi ancora a sprazzi, alternando fasi di gioco eccellenti con momenti da dimenticare.
 
Quando pensi che vedremo la versione definitiva della Mirafin:
Se non hai economie esagerate, il salto di categoria ti costringe a rivedere l’impianto base della squadra. Questo obbliga il mister a lavorare sulle basi di un sistema di gioco, la società a verificare se si siano effettuate le scelte giuste per quanto attiene le caratteristiche dei giocatori acquisiti. Per questo diciamo che il primo anno in una nuova categoria può considerarsi di assestamento, il prossimo anno cambieremo meno, inseriremo solo qualche correttivo per cui sarà tutto più semplice. Quest’anno è verosimile pensare che dopo la sosta di Natale saremo in grado di dare il massimo per quanto abbiamo a disposizione.
 
Sorprese e delusioni:
Salti nel buio non ne abbiamo effettuati, abbiamo inserito tutti giocatori noti per i quali conoscevamo pregi e difetti. Per quanto riguarda le delusioni ne abbiamo avuta una grande con Gobbi che purtroppo rivedremo a primavera per il problema al crociato, meno grave l’infortunio di Fioravanti che è in fase di soluzione ma sommato a quello di Andrea ha privato il mister di due soluzioni importanti. Questi ragazzi sono presente e futuro della Mirafin e li aspetteremo con gioia.
 
Un pensiero per concludere:
Vorrei tornare alla partita con la Lazio. In BNL calcio a 5 arrivò un diciottenne di belle speranze, grande fisico e sinistro terrificante, si chiamava Daniele Chilelli. Ci lasciò dopo tre mesi per tornare alla sua squadra del cuore, il Torrino. Rivedendolo giocare ieri ancora sono convinto che tanti anni fa non sbagliammo a puntare su di lui, ma penso che il doppio ruolo di presidente e giocatore gli abbia portato via molte energie, al 100% avrebbe avuto una carriera ancora più importante, sarebbe stato uno dei pivot più forti per almeno 15 anni. Questo è un esempio che vorrei portare ai nostri giovani di talento, campioni si nasce, campionissimi si diventa.
 
Ufficio stampa Mirafin
 


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