Tre fronti da onorare, tre competizioni da provare a conquistare. Fin qui il Lido è stato grande protagonista della stagione, ma il bello viene adesso, specialmente per chi non è abituato ad accontentarsi. Già, perché nonostante la squadra sia imbattuta e ancora in corsa per vincere tutto, c’è chi pensa si potesse fare di più. Paolo Gastaldi reputa l’avvio di Barra e compagni buono ma non impeccabile: “Siamo dei perfezionisti, quindi non posso considerare questo inizio ottimo. In campionato, infatti, abbiamo perso punti importanti che pesano tanto”.

Il presidente, però, dopo aver pescato il Sammichele, ha diversi motivi per sorridere: “Siamo contenti del percorso in Coppa Divisione e anche del sorteggio, perché ai quarti c’erano grandi possibilità di incontrare una corazzata di Serie A - afferma il massimo dirigente -. Adesso puntiamo alla Final Four, che sarebbe un traguardo storico per questa società”. I rimpianti sono tutti legati al campionato: “C’è un po’ di amarezza perché contro Ciampino e Pistoia abbiamo commesso dei passi falsi a cui non sarà semplice rimediare”. Le prossime settimane saranno decisive su tutti i fronti: “Questo è un momento cruciale, nel prossimo mese ci giochiamo l’intera stagione, inutile negarlo. Sarà un periodo di fuoco, difficile sia dal punto di vista fisico che mentale - sottolinea il numero uno -. Ai ragazzi chiediamo di affrontarlo nel migliore dei modi, sperando di evitare infortuni o squalifiche inutili, che ci hanno già fatto perdere punti”. 

Domani, intanto, sarà ancora faccia a faccia con la Cioli: “Siamo due società amiche, ma in campo l’amicizia cessa e lascia spazio all’agonismo. Loro vorranno rifarsi dopo aver perso sia in Coppa Italia che in Coppa Divisione, quindi per noi non sarà semplice”, avvisa Gastaldi, che poi, però, sottolinea l’importanza dei tre punti. “Non abbiamo scelta: per noi è una gara fondamentale in ottica campionato”. Già, perché il Lido vuole sfruttare nel migliore dei modi lo scontro diretto tra Tombesi e Cefalù: “Speriamo in un pareggio per guadagnare terreno su entrambe”.


Antonio Iozzo

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