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Angelini-Bergamini: porte riaperte a Coverciano. "Futsal, un altro passo avanti"

 15/01/2019 Letto 586 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Divisione Calcio a 5
Società:    VARIE





Il Museo del Calcio di Firenze si arricchisce di due preziosi cimeli. Questa mattina due ex portieri della nazionale, Luca Bergamini e Gianfranco Angelini, hanno portato – nell’ordine – divisa da gioco e guanti nella teca dedicata al futsal, dove già c’erano le maglie ufficiali di Andrea Rubei, Vinicius Bacaro, Massimo Quattrini e Gabriele Caleca. Tutti presenti al Centro tecnico federale di Coverciano, come ovviamente il presidente della Divisione Calcio a cinque, Andrea Montemurro, che ha fortemente voluto la realizzazione della teca nel Museo del Calcio e ha istituito le “Legend” del calcio a cinque. Status di cui da questa mattina può fregiarsi anche “Ciccio” Angelini – campione d’Europa nel 2003 e da poco nominato assistente allenatore del nuovo Commissario tecnico della nazionale italiana di futsal, Alessio Musti – mentre Bergamini lo aveva già ottenuto la scorsa estate al Pala Giovanni Paolo II di Pescara.

MONTEMURRO - “E’ l’ennesimo passo avanti del nostro sport – ha detto il presidente Montemurro aprendo il suo intervento – che guarda però fortemente indietro, rivolto alla storia. Quello delle nostre Legend è un valore importante, in questi giorni in cui sono stato al Club Italia anche nel mondo del calcio si sta discutendo l’istituzione di una categoria Legend prendendo spunto da ciò che abbiamo fatto noi. Quindi questo vuol dire che la nostra iniziativa ha colpito nel segno. Al di là del singolo valore degli atleti, quello che rimane è il valore della storia, della memoria di questo sport, che comincia ad avere i suoi anni ma che con forza guarda al futuro”, ha aggiunto il numero 1 del futsal italiano, “Devo ringraziare chi fino ad ora è entrato a far parte della nostra Hall of Fame, perché comunque si sta adoperando per portare avanti, a 360°, il nuovo calcio a cinque e le sue nuove attività. Cerchiamo di coinvolgere il più possibile chi ha fatto la storia, perché vogliamo dare il segnale ai più giovani che questo sport può far tanto dal punto di vista sociale e personale, regalando tante soddisfazioni. Grazie veramente a tutti, abbiamo la fortuna e il dovere di ringraziare due grandi portieri della nostra storia: Bergamini è stato forse il primo grande portiere di calcio a cinque, riuscito a interpretare il ruolo in modo talmente personale da rendere necessarie regole ad hoc per cercare di arginarlo. Essere qui con lui mi riempie di orgoglio. Poi c’è un campione d’Europa come Ciccio Angelini, che è conosciuto in tutto il mondo: è entrato nella leggenda con gli anni legati alla maglia azzurra”.

BERGAMINI - “Provo una soddisfazione enorme, devo ringraziare chi ha pensato di fare tutto questo”, ha detto Luca Bergamini consegnando la sua maglia al Museo del Calcio, “Ho smesso ormai da oltre 25 anni di giocare a calcio a cinque, ma a nessuno era mai venuta l’idea di costruire un percorso intorno alla storia, intorno a gente come me che ha regalato gli anni migliori della sua vita sportiva a quella che allora era davvero una disciplina pionieristica. Ricordo i palloni con cui si giocava, con regolamenti in continua evoluzione…era uno scenario completamente diverso da quello odierno, in cui il futsal ha raggiunto una sua credibilità, autonomia e forza, anche a livello mondiale”.

ANGELINI - “Sono stati giorni particolarmente movimentati, molto belli ed emozionanti – ha detto Angelini – In quindici, venti giorni sono entrato nello staff tecnico della nazionale e delle Legend: anche una persona calma come me fatica a tenerle dentro, ma le emozioni sono state grandi. Voglio ringraziare il presidente Montemurro, una persona che ha sempre mantenuto la parola data. Voglio inoltre ringraziare le altre Legend, che mi hanno subito fatto sentire uno di loro. E’ un premio singolo che però fa parte di un gruppo, non puoi vincere nulla se non c’è un collettivo solido alle tue spalle. Voglio ringraziare anche tutti gli allenatori che ho avuto, mi hanno aiutato nel percorso e mi hanno migliorato, sia a livello tecnico sia come uomo”, ha sottolineato ‘Ciccio’, “Ho preso un po’ tutto da loro e me lo porto dentro. Non posso dimenticare i miei compagni, a partire da quelli della nazionale all’Europeo vinto nel 2003, se io sono qua è perché quel titolo lo abbiamo vinto grazie a un gruppo eccezionale. Il riconoscimento di oggi è merito loro. Questo è quello che cercherò di portare con questo mio nuovo ruolo in nazionale, il calcio a cinque è la mia vita: ci gioco da quando avevo 15 anni, vedevo giocare Luca ed ero un suo super tifoso…Essere premiato qui insieme con lui è ancora più emozionante. Sono contento, anche per la mia famiglia senza la quale non potrei fare nulla: un giorno mio figlio potrà venire qui e potrà dire ‘quelli lì sono i guanti di papà’”.

Ufficio stampa Divisione



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