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Fazio, la scoperta tra i pali del Città  Eterna: "U21, togliamoci più soddisfazioni"

 17/01/2019 Letto 416 volte

Categoria:    Giovanili
Autore:    Redazione
Società:    F.C. CITTA ETERNA





Cambiare si può. È questa la sintesi della stagione di Andrea Fazio, giovane portiere del Città Eterna, che si alterna tra Under 21 e prima squadra. Fino a qualche mese fa era un giocatore di movimento, ma poi, in seguito all’assenza dell'estremo difensore titolare, è stato schierato tra i pali, disimpegnandosi talmente bene che mister Mecozzi lo ha lasciato lì, iniziando con lui un percorso di crescita.

Andrea, qual è il suo bilancio della stagione dell’Under 21 fino a qui?
"Il girone di andata non è andato come ci aspettavamo, non solo per qualche problema a livello tecnico, ma anche per qualche infortunio di troppo. Non abbiamo raccolto molto, ma, comunque, non crediamo di essere inferiori a quasi nessuna squadra del nostro girone. Per il ritorno confido nel fatto che riusciremo a prenderci qualche soddisfazione in più, specie con le formazioni con cui abbiamo perso con un largo svantaggio".

Come si sta trovando con mister Mecozzi?
"Stimo moltissimo il nostro tecnico. È una persona che dà tutto per noi e ci sta vicino. Ha anche una buona esperienza tra i professionisti, il che lo rende davvero molto preparato: questo non può che fare bene a me e alla squadra".

Capitolo Serie D. Cosa si aspetta per il prosieguo della stagione? Spera di riuscire a scalare i gradi e arrivare a trovare un impiego costante anche con la prima squadra?
"Non ho ancora avuto modo di giocare con la prima squadra. Questo è dovuto sicuramente al mio ruolo di portiere, ma anche per il fatto che sono un ‘portiere acquisito’: fino a questa stagione, infatti, ero un giocatore di movimento. Questo mio impiego tra i pali nasce da una partita in cui non avevamo l'estremo difensore: ho fatto talmente bene che mister Mecozzi ha deciso di lasciarmi lì per tutta la stagione. Per quest’anno, dunque, non mi pongo obiettivi: devo crescere come portiere e poi iniziare a ritagliarmi il mio spazio anche con la prima squadra".

Come nasce la scelta di questo cambio di ruolo?
"Come detto prima, nasce per necessità. Gioco al Città Eterna da molti anni, anche nelle categorie precedenti mi capitava spesso di dovermi mettere in porta, me lo lasciavano fare in quanto ero quello che si buttava più. È fondamentale per un portiere non avere paura. E io non ne ho mai avuta. Quest’anno, in una partita, non avendo il portiere a disposizione, ho chiesto io al tecnico di mettermi tra i pali. A quanto pare gli sono piaciuto a tal punto che si è convinto e mi ha convinto a stare in porta".

Allenarsi in prima squadra la sta aiutando nella sua crescita come giocatore?
"Devo sicuramente lavorare tanto per migliorare come portiere, per arrivare ad essere utile alla prima squadra. Sicuramente l’esperienza con Patriarca è importante, una grossa mano, inoltre, me la stanno dando i portieri della prima squadra, che mi stanno aiutando ad apprendere le basi del ruolo".


Giuseppe Nebbiai
 



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