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Musti a C5Live: "Cambio l'Italia per gradi e per logica di rendimento". E su GL3...

 23/01/2019 Letto 1888 volte

Categoria:    Nazionale
Autore:    Pietro Santercole
Società:    ITALIA





Quando Max Pezzali scriveva una hit da Bimbo 1995, "Tieni il tempo", Alessio Musti sognava soltanto di diventare un giorno il commissario tecnico dell'Italfutsal, ma era un giocatore: piedi non da top player, diligente tatticamente come pochi. Mentre nel 2008 Jovanotti ricordava a tutti che: "Tempo, comunque vadano le cose lui passa...", quel giocatore capace di pensare e agire nel minor tempo possibile, esordiva come allenatore del Torrino Sporting Club, dove muovevano i primi passi Michele Miarelli e Sergio Romano, giocatori che avrebbero scandito anche il suo tempo, fino ad arrivare ad essere allenati da Musti stesso in Nazionale.
 
COME SI CAMBIA - Tempo, un parola chiave per il motore trainante di un intero movimento, attualmente rotto, distrutto da pessimi risultati e una comunicazione unilaterale e latente. Che hanno portato l'Italfutsal dal terzo posto del 2015 all'ottavo del Ranking Futsal, contribuendo al 50% alla perdita di una squadra del Belpaese in Champions. E' tempo di cambiare, cominciando innanzitutto a ricostruire, sfondando il bunker comunicativo eretto sulla Nazionale. Musti segue la strada cara a Francesco d'Assisi, secondo cui bisogna cominciare col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. "E all’improvviso - dice il religioso, ma anche poeta italiano - vi sorprenderete a fare l’impossibile". Senza perdere tempo, però: un'intervista con tutti quelli che vogliono parlare dell'Italfutsal? Nessun problema.
 
UN NUOVO CICLO - "C'è bisogno di tempo e di pazienza per lavorare su un nuovo ciclo. Siamo tutti consapevoli che bisogna invertire la tendenza. Il tempo è poco considerando che avremo a disposizione una ventina scarsi di allenamenti prima del Main Round per i Mondiali, ma il percorso che stiamo iniziando va sviluppato per gradi. Il Ranking? Va certamente cambiato, ma deve essere una conseguenza del lavoro svolto".
 
I CRITERI - Il ritorno di Diegol Cavinato, nell'ultimo biennio top scorer in Portogallo e in Europa. Due "deb" pescati in A2: Ugherani del Lido e Caruso del CMB. Un'età media abbassata a circa 27-28 anni considerando solo i giocatori di movimento, soltanto 4 italo. Ciccio Angelini vice allenatore. Riecco Riccardo Manno, in panchina nella finalina vinta contro la Colombia a Thailandia 2012 al posto dello squalificato Menichelli, ora match analyst Azzurro. Queste le principali novità per la prima uscita della nuova Italfutsal per la doppia amichevole in Romania, a inizio febbraio. Non poche. In breve tempo, Musti apporta sostanziali modifiche rispetto al passato. "I criteri per le convocazioni rientrano in una logica di rendimento. L'idea è quella di creare un gruppo formato da un nucleo portante, che possa agevolare l'inserimento di tutti gli altri, compresi i più giovani, per un'integrazione di qualità". Nessun obbligo numerico sugli oriundi. "Sono sempre stati una componente importante per il nostro movimento e devo tenerne conto, servono da traino per i talenti nostrani - continua - in questo momento bisogna guardarsi attorno, dappertutto, cercando giocatori anche in altre categorie, che siano da stimoli per le società. Ugherani e Caruso? Non vengono a Novarello in gita premio, ma per giocarsi le loro chance. Pensare che una convoczione sia un punto di arrivo, è certamentee un errore". 17 convocati per il ritiro Azzurro, 16 andranno in Romania. Non abbiamo ancora deciso - rimarca - la scelta verrà fatta dopo i 5 allenamenti e l'amichevole programmata contro il Lecco".
 
GABRIEL LIMA - Nell'elenco dei convocati non c'è Gabriel Lima. Non uno qualsiasi, ma uno dei sette decani dell'Italfutsal insieme a Ercolessi, Grana, Foglia, Edgar Bertoni, Mammarella e Romano. Non è tempo per creare casi. E poi, finalmente, si può parlare di tutto, segno tangibile dei tempi che stanno cambiando. "Sono andato io da Gabriel Lima - svela Musti - abbiamo parlato tranquillamente, siamo d'accordo su questo percorso, ma assolutamente nessuna preclusione: Gabriel è parte integrante della Nazionale. Questa è la Nazionale di tutti, sempre nell'ottica di una logica di rendimento". Tempo al tempo.
 
Pietro Santercole
 
 


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