La compagine prenestina, capolista del girone B, affronta l’ostica Lepanto. L’acquisto decembrino del club Gianmarco Trombetta, sebbene sia arrivato dopo la partita d’andata, conosce i suoi futuri rivali e esorta i compagni a non sottovalutare l’organizzazione dei marinesi.

PARI – La concorrenza ha strappato due punti alla capolista, nel primo dei 7 turni che, da sabato scorso, componevano il rush finale di C2. “Il Zagarolo non è una bestia nera per noi. Però è normale che, essendo un derby, c’è sempre qualcosa di diverso rispetto alle altre gare. Siamo stati molto ingenui nel subire delle ripartenze e non siamo stati troppo concreti sotto porta”, il pensiero di Trombetta sul pari dell’ultimo turno contro la squadra di Riccomagno. Tra andata e ritorno, i prenestini hanno raccolto 4 punti nelle gare contro Niceforo e compagni; a metà novembre portarono a casa la vittoria solamente col minimo vantaggio, a testimonianza dell’importanza del fattore emotivo del derby. “Punto buono o occasione sprecata? Credo che noi dobbiamo pensare sempre alla vittoria: un punto o zero, dal mio punto di vista, non sono mai positivi”.

LEPANTO – All’orizzonte per il sodalizio prenestino c’è un altro test importante, se si guarda agli esiti della prima metà della stagione. Gianmarco non era ancora arancioverde all’epoca, ma conosce i suoi futuri rivali. “Ricordo che erano una squadra parecchio organizzata. Mi è capitato varie volte di incontrare il loro mister, i suoi sono stati sempre roster molto concreti”, l’opinione del pivot ex Città di Colleferro e TopNetwork Valmontone. All’andata la Lepanto, attuale quinta forza del campionato fermò sul pari il Palestrina, con uno Spitoni in giornata di grazia; i marinesi, in questa 8° giornata di ritorno, saranno anche più agguerriti, motivati a giocarsi le ultime carte playoff. Ma anche il club dei presidenti Bruni e Virgili ha la sua grande fetta di motivazione, nel difendere il primato. “Colgo l’occasione per rivolgere un grandissimo in bocca al lupo a Valentino Butnaru, spero che possa presto tornare ad essere dei nostri sul campo”.

Marco Panunzi

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