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Special (A)Two, un altro capolavoro! Sms Matranga: "Io con gli italiani ci vinco"

 24/04/2019 Letto 1019 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Pietro Santercole
Società:    TODIS LIDO DI OSTIA





Aveva già compiuto uno storico capolavoro portando il Fiumicino dalla A2 alla A, in perfetto stile Special One: ribaltando tutti i pronostici che vedevano favorita la Cogianco Genzano e tagliando il traguardo per primo nella volatona a tre con il Biancazzurro Fasano, nonostante i due scontri diretti persi contro i castellani. "Questa però è una promozione diversa". La definisce così Roberto Matranga l'impresa del Todis Lido di Ostia. Senza nulla togliere alle promozioni di Petrarca Padova e una fra Sandro Abate o Signor Prestito CMB negli altri gironi di A2, l'entrata nel gotha del futsal nostrano dei lidensi (con tanto di semi in Coppa Divisione) è qualcosa di piacevolamente sorprendente e fortemente inaspettato. Che riporta nuovamente in auge la figura di uno Special Two capace di vincere contro ogni pronostico, alla Colini tanto per intenderci, ma anche attraverso il lavoro su una massiccia presenza di italiani.
 
LA CAVALCATA - "A Fiumicino non è stata una promozione completamente mia, sono entrato in corsa, c'era una squadra più pronta nei singoli ed è stato più semplice gestire la volata finale. La vittoria con il Lido, invece, è figlia di un lungo percorso iniziato tempo fa, con gli italiani al centro del progetto". Alla vigilia, il Lido partiva in prima fila, non in pole. "La Tombesi aveva allestito un roster più importante, con numerose rotazioni e anche una tribuna straniera". Ma il roster di Ostia aveva un'arma in più, quel qualcosa di Special che gli ha permesso di trionfare con una giornata di anticipo e senza passare, di fatto, necessariamente per gli scontri diretti: "La nostra promozione può essere racchiusa in tre fasi - sottolinea Matranga - all'inizio ho dovuto conoscere il gruppo, portando una determinata metodologia di lavoro. A fine andata, però, mi sono reso conto di un problema tattico che andava risolto. Ho cambiato sistema, con una strategia tattica che ci ha permesso di subire appena 12 reti. Il segreto è stata la nostra continuità nella seconda parte di stagione. Io vinco alla Colini? Fulvio non è stato un grande giocatore, ma col suo bagaglio e carisma ha saputo quasi sempre sovvertire tutto. Anche io punto sulle motivazioni, ottenendo rispetto per quel che ho fatto in passato da giocatore".
 
IL MESSAGGIO Roberto Matranga il deus ex machina di un club capace in otto anni di passare dalla D alla A, dunque. Ciò che di nuovo ha portato lo Special (A)Two è un trionfo contro pronostico ottenuto con una massiccia presenza di italiani, un chiaro messaggio da recapitare nella posta di quei presidenti che pensano di alzare trofei puntando tutto sugli stranieri, con gli italiani di fatto a scaldare la panca. Non è più così: "Jorginho è un giocatore che fa innamorare i tifosi, Schacker gli allenatori, Papu sa essere tanto incisivo, ma non avremo mai vinto senza gli italiani - rimarca lo Special Two - Barra, Cutrupi e Gattarelli hanno saputo rubare con gli occhi, Ugherani si è guadagnato la Nazionale, Barigelli si è ritrovato, facendo crescere Cerulli, un portiere che farà parlare di sè. Noi avevamo 8 italiani su 12 in gruppo, di cui sei giocavano fissi. Nell'ultima partita con la Tombesi abbiamo giocato e segnato con un quintetto composto da soli italiani". Vincere con i nostri, quindi, si può. Matranga l'ha fatto, e sta nel made in Italy il segreto del suo ennesimo capolavoro. "Io credo che il lavoro sugli italiani sia semplice - conclude - l'importante è che loro capiscano di non essere una ruota di scorta, ma devono metterci quel qualcosa di più per essere importanti. Anche Schacker, Jorginho hanno compreso che per vincere avevano bisogno degli italiani. il nostro mix è stato eplosivo". Meditate gente, meditate.
 
Pietro Santercole


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