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L'AeS cresce a vista d'occhio. Ma Bellarte frena. "Entriamo meglio nelle gare"

 11/11/2019 Letto 564 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    FUTSAL PESCARA





Se non ci fosse stato lo stop di Dosson, oggi potrebbe guardare tutti dall’alto. Intanto, ha frenato l’ipotetica fuga solitaria del Pesaro e si gode, per oggi, un primo posto in coabitazione con Signor Prestito e Real Rieti con 16 punti (solo per la differenza reti oggi i nerazzurri sono terzi). 
 
L'ANALISI La squadra di Max Bellarte però cresce ed è in salute: la cinquina rifilata ai campioni d’Italia ne è la dimostrazione lampante, andata in onda davanti alle telecamere di Raisport venerdì scorso. Rispetto alla Supercoppa, in cui i marchigiani si erano imposti nettamente, si è vista tutta un’altra Acqua&Sapone. “Nelle grandi partite le motivazioni sono facili da trovare – dice oggi il coach di Ruvo – . Dobbiamo trovarle anche in partite che non sembrano così decisive. In questo momento della stagione, magari non lo era neanche questa, ma si sa che contro il Pesaro c’è sempre il sapore di grandi sfide, sono tutte finali. Adesso servono prestazioni importanti contro tutte le altre concorrenti del campionato per avere una buona posizione in regular season, superare i turni di Coppa della Divisione, e di Coppa Italia quando ci sarà la final eight”. Bellarte vuole vedere altri segnali di crescita dai suoi ragazzi nelle prossime settimane. D’altronde, Mammarella e compagni sono attesi dalle coinquiline del primo posto: venerdì prossimo il Signor Prestito, poi a Pescara dalla visita del Real Rieti. Cosa deve migliorare? “Dobbiamo entrare bene nei primi cinque minuti, perché possono cambiare l’esito delle partite. Dobbiamo cercare di entrare meglio nel match, cosa che non abbiamo fatto contro il Pesaro”. Passati in svantaggio, però, Murilo e compagni hanno ribaltato avversario e punteggio con una partita travolgente: “Dopo quei primi cinque minuti, abbiamo giocato benissimo fino alla fine – conferma l’allenatore – . E in una situazione di difficoltà, perché Avellino si è fatto male e non ha potuto riprendere. Eravamo un po’ limitati nelle rotazioni, mancando anche Nicolodi, ma a quel punto tutti si sono sacrificati, difendendo benissimo e facendo scelte superlative anche in attacco, scegliendo bene quando affondare e quando no. Una conduzione di partita perfetta".
 
Ufficio stampa AcquaeSapone


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