skin adv

Il San Francesco si difende dalle accuse: "Nessuna aggressione all'arbitro"

 16/12/2019 Letto 989 volte

Categoria:    Serie D
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    SAN FRANCESCO





Parafrasando un noto radiocronista di tempi andati, si potrebbe dire “Clamoroso al Massari” anche se “incredibile” forse sarebbe più appropriato. Si, perché non ci sono parole per commentare quello che è accaduto al Centro Sportivo San Francesco in occasione della gara interna dei padroni di casa del San Francesco Futsal e il F.C. Città Eterna, valevole per la nona giornata di andata del girone A della Serie D.

Una sfida decisa solo dopo quattordici minuti di gioco dal direttore di gara che ne decretava la fine asserendo di aver ricevuto una “testata” da un giocatore locale in panchina mentre notificava allo stesso il provvedimento disciplinare dell’allontanamento lasciando nella più assoluta incredulità tutti i giocatori in campo. Tre fischi e senza sentir ragioni abbandonava il terreno di gioco dirigendosi verso il proprio spogliatoio accompagnato dal dirigente di casa che tentava di farlo tornare sui propri passi. Attimi concitati, senza mai comunque trascendere oltre le inevitabili proteste verbali con tutti che dall’interno del campo invitavano a piena voce l’arbitro a rientrare, rivedere la propria decisione e soprattutto far continuare a giocare.

Nulla lasciava presagire l’accaduto. Nello stralcio di gara giocata, le due squadre si stavano affrontando in modo corretto e non si era registrato alcun momento di tensione. Pur dato come fischietto esperto, il suo approccio alla gara è apparso da subito forse un po’ troppo autoritario e sproporzionato rispetto ai toni agonistici espressi dai protagonisti, assolutamente nei limiti del lecito. Più attento alle formalità che al concreto, la sua direzione di gara aveva suscitato più di una perplessità, ma la partita stava scivolando su binari di assoluto equilibrio e normalità, con gli ospiti in vantaggio di una segnatura causa uno sfortunatissimo autogol dei padroni di casa.  Al 14° del primo tempo, sugli sviluppi di una azione viziata da un presunto fallo non ravvisato, scaturiva una protesta del San Francesco che portava all’episodio incriminato.

MARSILI - “Una situazione surreale - così a caldo il Team Manager gialloverde Marsili - non mi era mai capitata una situazione del genere. Non so se sono più arrabbiato o amareggiato. Il nostro giocatore ha sicuramente sbagliato nel reiterare animatamente le proteste ma io non ho visto nessuna testata.  Il direttore di gara non richiedeva l’intervento di personale sanitario ne evidenziava i segni del presunto contatto fisico, tanto che all’improvviso triplice fischio siamo rimasti tutti attoniti. Mantenendo la calma, lo ho accompagnato nel suo spogliatoio mentre tutti erano ancora in campo cercando di capire e di farlo tornare sui suoi passi, ma nonostante i miei toni comunque sempre pacati, ha ritenuto opportuno chiudermi la porta dello spogliatoio in faccia senza volermi neppure rivolgere la parola mancandomi di rispetto, quello che io invece gli ho sempre dimostrato. Ringrazio la dirigenza e i tesserati della squadra ospite - continua -, il Città Eterna che nel manifestarci la propria solidarietà, si sono detti disponibili a una eventuale testimonianza. Ora attendiamo le decisioni della giustizia sportiva poi la società farà i passi opportuni a propria tutela, ma confido nella presenza dell’osservatore arbitrale per far sì che oltre al danno non si aggiunga la beffa di sanzioni disciplinari ingiuste e pesanti. Chiederemo senz’altro di essere ascoltati ma ci tengo a sottolineare che nessuno ha mai tentato di aggredire fisicamente l’arbitro ne avvicinarlo con atteggiamenti tali da indurlo a temere per la propria incolumità, né da tesserati che dal pubblico vista la quasi la totale assenza di spettatori”.


Ufficio Stampa San Francesco



COPIA SNIPPET DI CODICE











-->