Il Grande Impero si è presentato, al momento dello stop in campionato, con un ritardo di quattro punti dalla zona playoff. Troppo ampio il divario dalle zone alte per Dario Anzidei e compagni, i quali auspicavano per loro stessi una stagione diametralmente opposta.

ANALISI - Dieci vittorie, quattro pareggi e, soprattutto, otto sconfitte. Non è di certo questo lo score che una squadra accreditata da tutti gli addetti ai lavori come candidata per la vittoria del campionato può avere dopo 22 giornate, in attesa di capire se le ultime quattro saranno disputate. Chiamato ad analizzare la stagione della sua squadra, Anzidei spiega: “A volte, semplicemente, non scatta la scintilla. Forse il fatto di essere molto legati fuori dal campo in questa occasione è stato un malus per noi. Probabilmente - spiega Anzidei -, nessuno ha chiesto il massimo né a se stesso né agli altri. Non esiste una riprova di questo: semplicemente, non siamo stati all’altezza”. Su un’eventuale ripresa delle ostilità, il giocatore del Grande Impero prosegue: “Se si potesse garantire la sicurezza di tutti, ripartirei a inizio maggio. Questo, però, è un discorso fattibile solo se nelle serie maggiori fosse possibile far rientrare gli stranieri per garantire il mantenimento delle rose al completo. Altrimenti - chiude la parentesi -, neutralizzerei i campionati, garantendo dei bonus a chi era in testa alla classifica, in vista dei ripescaggi”.

FORMA - Il tema più importante per i giocatori è legato al mantenimento della forma fisica, soprattutto in virtù del fatto che le squadre non possono allenarsi con gli strumenti adatti, a meno che essi non siano presenti in casa: “Badare a mio figlio è già un bel lavoro fisico (ride, ndr). Scherzi a parte - prosegue -, a casa cerco di fare qualche esercizio, ma niente è allenante come una partita e le sue situazioni di gioco. Sto cercando di mantenere la muscolatura e il peso sotto controllo - chiosa -, il che sarebbe già un grande risultato”.




Alessandro Pau

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