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Il punto sulla #SerieC. San Lorenzo, Del Gesso: «Ora le priorità  sono altre»

 27/03/2020 Letto 636 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    ATLETICO SAN LORENZO





Il massimo campionato regionale femminile come gli altri è fermo per l’emergenza Coronavirus. Stante l’incertezza sul proseguimento o meno dei tornei, l’occasione è ghiotta per tracciare un bilancio, auspicabilmente parziale, di tutte le squadre della C laziale. Angela Del Gesso, giocatrice e dirigente dell’Atletico San Lorenzo, crede fermamente che la sospensione sia giusta e, oltre all’analisi sul torneo interrotto, mostra le difficoltà che impone la quarantena a una polisportiva popolare come la loro.

LO STOP – “La sospensione delle attività sportive è stata una decisione inevitabile e necessaria. Una scelta responsabile per evitare il diffondersi del contagio e quindi il sovraccarico del sistema sanitario nazionale, a tutela della salute di tutti e tutte, soprattutto dei soggetti più fragili e vulnerabili”, questa la visione d’insieme sulla sospensione dei campionati e dello sport in genere di Angela Del Gesso, giocatrice e dirigente dell’Atletico San Lorenzo. La realtà del noto quartiere romano è stata una delle prime, sul territorio capitolino, a muoversi per alleggerire il peso dell’emergenza per i più deboli: #QuarantenaSolidale, iniziativa che li vede tra i promotori assieme ad altre realtà, è il fiore all’occhiello dell’impegno civile della società in questo tempo di digiuno agonistico. “Abbiamo deciso quasi da subito di sospendere ogni attività sportiva e ogni evento pubblico per i noti motivi. Siamo una polisportiva di sport popolare, il nostro progetto si basa sulla condivisione, sulla socialità e sull'aggregazione: sostantivi che poco si addicono alla situazione che stiamo vivendo e alle regole comportamentali imposte nell'emergenza. È quindi un momento difficile e particolare per tutti e tutte, costretti come siamo a rinunciare alle cose alla base della nostra idea di sport e di società; siamo al contempo, però, consci che questa situazione colpisce soprattutto chi è più più fragile dal punto di vista sanitario, sociale ed economico, ed è costretto a rinunce ben più grandi ed importanti”.

IL BILANCIO – L’unico fronte in cui il San Lorenzo può essere attivo ed esercitare la funzione per cui è nato, come detto, può essere solamente quello sociale. Non è tempo per il campo, per la vita agonistica delle squadre e dei suoi atleti, per vivere una vita pienamente normale: si rende manifesta quindi la possibilità di parlare di quanto l’Atletico ha fatto vedere in questa stagione di Serie C. “Non è stata una stagione semplice, ma ne eravamo consapevoli fin dall'inizio: il campionato ha visto un incremento di qualità, diverse atlete con trascorsi prestigiosi nei campionati nazionali hanno deciso di ripartire da qui e molte squadre sono ben attrezzate e più preparate. Da parte nostra siamo sempre scese in campo con grinta e provando a buttare il cuore oltre l'ostacolo e in diverse occasioni abbiamo dimostrato di non demeritare, mostrando buon gioco e grande intensità. Ne è una prova la vittoria con il Progetto Futsal”. Quello contro Calabria è stato sicuramente l’apice del torneo del San Lorenzo: solo loro e il Casal Torraccia hanno saputo fermare la prima della classe e questo è sicuramente un segno distintivo. Ma come tutte le medaglie, anche questa ha il suo rovescio. La 12° posizione e un calo sostanzioso in termini di punti rispetto alla scorsa stagione sono un dato troppo netto per essere ignorato. “Guardando la classifica è mancato sicuramente più di qualcosa e abbiamo qualche rimpianto. Avremmo sicuramente potuto fare meglio contro il Santa Gemma e il Real Tor Sapienza, abbiamo buttato via punti negli ultimi minuti in diverse gare, entrambe le volte con la Vis Virago e con il Real Terracina o nel pareggio con la Coccinella”.

IL FUTURO – Non è dato sapere se il torneo vedrà la sua naturale conclusione o se l’epilogo è già andato in scena con la 22° giornata. Per ulteriori sviluppi bisogna attendere l’evoluzione dell’emergenza sanitaria, come noto continuamente in divenire. Angela ha le idee chiare in merito. “Le ragazze sentono la mancanza di allenamenti e partita, il trascorrere tempo insieme e tutto ciò che riguarda la vita di una squadra. Per fortuna il gruppo va oltre il campo, le ragazze non vedono l'ora di riabbracciarsi, di divertirsi, di giocare e di correre dietro la palla. Ma non penso si possano fare previsioni, non si riesce ancora a capire quando usciremo da questa fase di emergenza ed è quindi difficile fare programmi o ipotesi. Credo che adesso le priorità siano altre”.


Marco Panunzi



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