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Perugino e l'uso della parola progetto. "Presidenti, confrontiamoci su questi temi"

 22/07/2021 Letto 807 volte

Categoria:    Serie A
Autore:    Redazione
Società:    NAPOLI FUTSAL





Progetto, una parola di cui spesso si abusa. Non è il caso del Napoli Futsal. Serafino Perugino sta progettando un roster ultra competitivo per la Serie A, ma non si accontenta e allarga il suo discorso al di là del rettangolo di gioco. Con una lettera ai presidenti del massimo campionato nostrano di futsal.
LA NOTA Una lettera aperta del presidente Serafino Perugino alla Divisione Calcio a 5 ed a tutti gli addetti ai lavori per affrontare temi importanti per il futsal. L'intento è quello di trovare, insieme, punti di convergenza, attraverso riflessioni che possano determinare un dibattito volto solo a migliorare la disciplina.
"𝙄𝙡 𝙛𝙪𝙩𝙪𝙧𝙤 𝙚̀ 𝙣𝙤𝙨𝙩𝙧𝙤, 𝙘𝙤𝙢𝙞𝙣𝙘𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙙𝙖𝙡 𝙥𝙧𝙚𝙨𝙚𝙣𝙩𝙚, 𝙘𝙤𝙨𝙩𝙧𝙪𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙩𝙪𝙩𝙩𝙞 𝙞𝙣𝙨𝙞𝙚𝙢𝙚, 𝙪𝙣𝙞𝙩𝙞".
𝗖𝗢𝗡𝗙𝗥𝗢𝗡𝗧𝗢 𝗖𝗢𝗦𝗧𝗥𝗨𝗧𝗧𝗜𝗩𝗢- Sarebbe auspicabile e, probabilmente, opportuno confrontarsi, prima che la stagione agonistica abbia inizio, su alcuni temi importanti, o meglio fondamentali, per la disciplina, con l’auspicio di addivenire ad una linea comune sugli stessi, augurandosi l’applicazione, al più tardi, nelle stagioni successive. E’ innegabile l’ottimo lavoro svolto in questi mesi dalla FIGC ed in particolare dal Presidente Gravina. Il risultato degli Europei è solo la punta, esaltante, di un iceberg che prevede notevoli novità sia nell’ambito organizzativo che finanziario, cose che ad un lettore attento non possono sfuggire. E’ altrettanto innegabile che il nuovo Consiglio Direttivo ed il presidente Bergamini stanno anche loro operando, finora, in maniera encomiabile. L’auspicio è che queste entità siano in grado di integrarsi per perseguire obiettivi comuni, dando vita ad una sinergia capace di migliorare il calcio a 5.

𝗜𝗡𝗧𝗘𝗥𝗘𝗦𝗦𝗘 𝗠𝗘𝗗𝗜𝗔𝗧𝗜𝗖𝗢 - Credo, come dimostrato poi dai fatti, che una delle chiavi di volta possa e debba essere l’interesse mediatico. E’ evidente che questo interesse risulta tanto maggiore quanto maggiore è lo spettacolo offerto dalla disciplina. La vetrina principale nella quale esporre la nostra “mercanzia” è sicuramente la serie A. Tante le problematiche da affrontare e risolvere tra cui l’impiantistica, la qualificazione dei quadri dirigenziali e tecnici, l’attività giovanile. Lo “spettacolo” deve essere preparato ed allestito in maniera ottimali ma, alla fine, il risultato finale sarà quello offerto dal campo. E sarà quello che potrà o meno appassionare un numero sempre crescente di spettatori. In quest’ottica, è fondamentale l’allestimento di un roster di grande qualità tecnica. Oggi troppi vincoli, e nemmeno troppo chiari, frenano quest’intento.

𝗦𝗧𝗔𝗧𝗨𝗦 𝗙𝗢𝗥𝗠𝗔𝗧𝗜 - Bisognerebbe, una volta per tutte, risolvere le problematiche legate ai cosìdetti “formati”. Negli ultimi anni più volte sono stati riformulati i parametri per la definizione di questo “status”, non riuscendo mai a raggiungerne una veramente convincente, tanto che si arriva al paradosso di atleti convocabili, convocati ed impiegati in Nazionale e che la domenica successiva, nel proprio Club, risultano “STRANIERI ”. In una società oramai multietnica, in ossequio alle normative legislative dell’U.E. ed anche a salvaguardia dei settori giovanili, appare opportuno la ridefinizione di tale normativa. Concretamente, e sulla falsariga di quanto già avviene per il calcio a 11, si potrebbe ipotizzare una lista complessiva di tesserati composta da un numero congruo e definito di atleti, identificati e quantizzati secondo gli “status” precedentemente definiti. Da questa lista dovrebbe poi essere redatta la distinta di gara, senza alcuna limitazione. Questo consentirebbe l’allestimento di roster ampiamente competitivi ed in grado di assicurare spettacolo.

𝗡𝗢𝗥𝗠𝗔𝗧𝗜𝗩𝗘 𝗗𝗜𝗦𝗖𝗜𝗣𝗟𝗜𝗡𝗔𝗥𝗜 - Ed in quest’ottica, quello dello spettacolo, è da riconsiderarsi la normativa disciplinare relativa alle fasi finali di grandi manifestazioni, come la Coppa. Con le attuali due ammonizioni e conseguente squalifica, c’è il rischio più che concreto, di fatto già concretizzatosi più volte, di vedere esclusi dalle finali, quelle più seguite a livello mediatico, protagonisti prestigiosi che possono garantire un livello qualitativo tecnico altissimo. Anche la normativa che prevede di scontare eventuali giornate di squalifica, comminate al termine delle suddette manifestazioni, nel campionato successivo merita un’attenta riflessione. Al di là di eventuali squalifiche a tempo, trovo contraddittorio l’applicazione di questa normativa con il principio, da sempre espresso nel Regolamento, che le squalifiche debbano essere scontate nelle competizioni di competenza. Una possibile alternativa potrebbe essere rappresentata dalla possibilità di commutare la squalifica in sanzione pecuniaria.

Redazione C5Live



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