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A Pomezia non solo grandi campioni. "Fortitudo, un club già  di Serie A"

 15/09/2021 Letto 919 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    FORTITUDO POMEZIA 1957





E’ stato uno dei primi regali che la dirigenza rossoblù si è voluta fare per rinforzare lo staff tecnico di mister Stefano Esposito in vista di un campionato di A2 che nonostante il ruolo da matricola vede il team pometino tra le compagini più accreditate del Girone C. Roberto Strabioli, una vita passata tra Olimpus ed Italpol con due clamorose scalate dalla C1 alla Serie A2 ed oggi nuovo preparatore dei portieri della Fortitudo Pomezia 1957. “Sono felicissimo della scelta fatta – dice a margine di un allenamento - ho trovato un ambiente incredibile fatto da autentici professionisti, qui tutti lavorano all’unisono per il bene della Fortitudo ed ogni figura è funzionale al percorso di crescita che la dirigenza mi aveva illustrato nel corso del primo incontro, nulla è lasciato al caso. Mi dicono che l’obiettivo sia la serie A ma per quello che sto vedendo da tre settimane a questa parte, questa società è già in Serie A”.

Come sta procedendo la preparazione?
“Molto bene direi. I grandi nomi che sono arrivati stanno dimostrando con i fatti di essere quei professionisti che la società si auspicava. Stanno dando tutti il 100% in ogni allenamento, mostrando anche una disponibilità fuori dal comune. Il Presidente Alessio Bizzaglia ci ha messo a disposizione tutto il necessario per raggiungere l’obiettivo prefissato, qui nessuno può avere alibi e dobbiamo puntare al massimo. Non possiamo nasconderci, abbiamo un grande roster formato da giocatori abituati alla Serie A, abbiamo tutte le carte in regola per toglierci grandissime soddisfazioni e raggiungere il nostro sogno”.

Per questo primo anno di A2 la dirigenza ha deciso di puntare su tre ‘portieri titolari’ che avranno il compito di blindare la porta rossoblu. Non posso chiaramente chiederti quali sarebbero le gerarchie qualora dipendesse da te, ma ti chiedo invece di tracciarmi un profilo di Cristian Cerulli, Federico Mazzuca e Matteo Passarelli. “Come prima cosa voglio ribadire il concetto dei 3 ‘portieri titolari’ al quale hai accennato, perché si tratta della pura verità. Come per i giocatori di movimento con i quali la società è stata molto chiara ad inizio preparazione, lo stesso discorso vale per i portieri. Ne abbiamo tre di assoluto livello, ognuno di loro merita di difendere i pali della Fortitudo ma poi sarà mister Esposito a fare le scelte che riterrà più opportune. La cosa fondamentale è che indipendentemente dai minutaggi, tutti diano sempre il massimo per farsi trovare pronti quando sarà il loro turno. Qui non contano i singoli ma soltanto la Fortitudo Pomezia. Passando ai profili, Cerulli viene da una Serie A e nonostante la giovane età è già un portiere dalla sicura affidabilità con caratteristiche tecniche e fisiche molto importanti. Propenso e dedito al lavoro, Cristian sta seguendo scrupolosamente quelle che sono le mie indicazioni mostrando una grande abnegazione. Mazzuca invece può aggiungere a queste qualità anche l’esperienza, visto che alle spalle ha già diversi campionati importanti vissuti da protagonista. Sia lui che Cerulli sono molto bravi sia con le mani che con i piedi. Per quanto riguarda Passarelli, è anche lui un ottimo portiere che però per diversi motivi arriva da un biennio non facilissimo. Quando è sceso in C1 con il Laurentino non ha potuto giocare a causa del Covid (la C1 non era ripartita N.D.R) e questo l’ha un po penalizzato dal punto di vista delle prestazioni”.

SETTORE GIOVANILE E’ ripresa in questi giorni l’attività del settore giovanile e della scuola calcio della Fortitudo con un’offerta che da quest’anno si arricchirà proprio grazie al supporto di voi professionisti della prima squadra. Che tipo di protocolli hai studiato per la crescita dei piccoli portieri rossoblu? “Con il settore giovanile il lavoro si concentra prevalentemente sulle basi, sullo stare in porta, sull’impostazione. Da un punto di vista tecnico cerchiamo di lavorare sulla presa ma la cosa importante riguarda la gestione delle emozioni visto che i bambini come è giusto che sia si affacciano a questo sport in maniera gioiosa e giocosa. Quello che dico sempre ai più piccoli è che la prima cosa deve essere sempre e comunque il divertimento, perché se si divertono riescono poi ad imparare anche alcune cose tecniche di un ruolo così specifico come  il nostro”.

Ufficio Stampa Fortitudo Futsal Pomezia

 



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