IL PERSONAGGIO - Ci ha provato tante volte. Lo scorso anno è arrivato a un passo dalla gloria europea, perdendo addirittura la finale di Uefa Futsal, in casa, contro il Gazprom Ugra. Voluntas omnia vincit, direbbero i sommi maestri latini. Alla fine Jesùs Velasco riesce a salire per la prima volta sul tetto d'Europa, ad Almaty, proprio dove il suo "nemico" sportivo italiano, Fulvio Colini divenne lo Special One nell'annus domini (2011) del Montesilvano. Il Mago di Toledo lo fa alla sua maniera, impartendo una bella lezione di futsal a Nuno Dias, tecnico del miglior Sporting di tutti i tempi, quello della Triade Azzurra Merlim-Cavinato-Fortino.

INNO ALLA GIOIA - C'è tanto di Velasco nel 7-0 con cui l'Inter Movistar annichilisce i Leoni di Lisboa, dominando in largo e lungo una finale - quella per la sedicesima Champions League del calcio a 5 - senza storia. Velasco azzecca tutte le mosse, bloccando Merlim e tutte le altri fonti di gioco lusitane, trasformando la fase difensiva in un'arma letale, alla stregua della sua proposta offensiva. Con Ricardinho (bomber della FinalFour), ma non Ricardinho dipendente. La Maquina Verde ammirata all'Almaty Arena è quasi una macchina perfetta che sfreccia verso il traguardo europeo, conquistando per la quarta Uefa Futsal. "Sono enormemente felice - posta il sei volte campione d'Italia con Torino, Prato e Luparense - finalmente sono riuscito a vincere un titolo attesissimo". Enhorabuena... maestro, l'Italia ti ha aiutato a diventare quello che sei.

Pietro Santercole

.@jvelascotejada  @InterMovistar : “Esta victoria es la más importante de mi carrera” @mundodeportivo https://t.co/tRyDdUKGRU

— Manuel Segura (@ManuelSeguraM) 30 aprile 2017

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