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#MarchMadness, lo stupendo viaggio lungo un mese nell»â„˘Italia del futsal

 01/04/2018 Letto 828 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Francesco Carolis
Società:    VARIE





Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina. Nel terzo mese dell’anno, il mondo del futsal fa le valigie, ci mette dentro attese, chiacchiere, speranze e voglia di godersi lo spettacolo del 40x20, poi esce di casa e si tuffa in quella #MarchMadness che, ormai, è un fenomeno virale, una filosofia da seguire, ciclicamente, in 31 giorni di passione pura.

PARTIRE - Si può partire da qualsiasi angolo del Bel Paese, ma, idealmente, il check-in si fa a Piazzale Flaminio, nel cuore di Roma, a due passi da Piazza del Popolo. Negli uffici della Divisione, il viaggio è ideato, organizzato e concretizzato molto prima della sua effettiva partenza. Final Eight (o Final Four) di Coppa Italia. Un’espressione tanto semplice quanto potente, che scatena una macchina organizzativa gigante: dietro cinque parole, c’è un lavoro faticoso, quasi interminabile. Una volta definito ogni dettaglio, c’è il tempo di un’ultima amatriciana, di un saltimbocca da gustare al volo, di uno sguardo fugace al Cupolone. Destinazione Puglia, si parte col mantra dell’una e trina. È la Settimana del futsal in rosa: in quattro giorni, a Bari, si assegnano le coccarde di A, A2 e C. La tranquillità degli ulivi ti cattura, il sapore dell’Adriatico accenna preamboli d’estate. Mentre le interpreti più nobili della disciplina dimostrano quanto il calcio a 5 femminile si sia conquistato una sua enorme dignità, tra i muri a secco spunta Jorge Braz. A Lubiana ha portato il Portogallo, per la prima volta, sul tetto d’Europa: i lusitani non ci hanno mai battuto, è vero, ma lui, mentre orchestra il suo clinic, inconsciamente ricorda a tutti che, 4 anni dopo le notti magiche di Anversa, c’è tanto da (ri)fare per tornare lassù. Nel frattempo il Montesilvano trionfa nella categoria regina, il Balduina tiene alto il nome dell’omonimo quartiere della Capitale, il Nuceria si regala il nazionale. Si assaggia l’ultimo tarallo fuori dal PalaFlorio ed è già tempo di andarsene, non c’è tregua nella #MarchMadness.



VIAGGIARE - L’isola del tesoro è la Sicilia, dove, un passo da gigante alla volta, sta emergendo una realtà che ha il primeggiare nel sangue. A fare gli onori di casa per la F4 di A2 maschile c’è il Maritime Augusta: al PalaJonio, sportivamente parlando, non c’è storia. Federico II di Svevia, nel lontano 1232, fondò quella che sarebbe diventata una delle città portuali più importanti del Mediterraneo, le gesta del roster di Miki, a conti fatti, hanno quel retrogusto di imperiale. Per due anni di fila, accoppiata campionato-coppa: le porte del massimo campionato già spalancate, il quarto trofeo in una bacheca dai ripiani che non sanno cosa sia la parola polvere. In due giorni, lo stomaco si apre per la pasta con acciughe e pangrattato, lo spazietto per un cannolo c’è sempre. Il calore della gente e dell’atmosfera si fa intenso, il richiamo della prossima tappa è ancora più forte, è un crescendo rossiniano. Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono: 150 anni dopo la morte del compositore del Barbiere di Siviglia, il Main Event della stagione va in scena a Pesaro. La storia trasuda da ogni poro, la freccia di Guglielmo Tell colpisce il pallone a rimbalzo controllato: le magnifiche otto di Serie A si ritrovano nelle Marche, c’è anche la prima volta dell’U19, che parte all’ombra del Palazzo Ducale di Urbino. Le piadine sono irrinunciabili, così come due passi sul ventoso lungomare, al PalaFiera le emozioni corrono velocissime. Fra i talentini, è ancora strapotere Maritime, e sono cinque. Nell’incrocio dei grandi, le scintille illuminano gli occhi: i Lupi vogliono azzannare la Coppa per la quarta volta, Mammarella, però, dimostra che non serve andare in Cina per ammirare la Muraglia. La sua Acqua&Sapone bissa il 2014, il numero 1 azzurro, con i figli in braccio, sorride una volta di più. Lo inquadra quello strano dirigibile, col logo della Volpe stampato, che volteggia sopra il parquet nero: Fox Sports è una garanzia, la qualità che fa la differenza.



TORNARE - La Pasqua si avvicina, la fame di futsal, però, è ancora troppo forte per pensare a uova e colombe. Dici risotto con i fegatini di pollo, o meglio, i “rovinassi”, e in un attimo sei a Padova. Non ce ne voglia Giotto, ma il viaggio della #MarchMadness nell’immensa unicità della nostra terra è bello quasi quanto il suo ciclo nella Cappella degli Scrovegni. La F8 di Serie B, con la vittoria dei padroni di casa del Petrarca, ha chiuso un bel ciclo. Il Giudizio Universale, è ampiamente col segno più. Amici rivisti, persone conosciute, posti (ri)scoperti, cibi gustati, emozioni vissute. Il calcio a 5 è una sorta di religione, l’apoteosi della passione. Si cede il passo, rispettosamente, al sacro ricordo di quella con la P maiuscola e della Resurrezione. È il primo aprile e la valigia è lì in camera, ma niente scherzi: c’è un abbacchio da digerire, undici mesi, prima della prossima #MarchMadness, dovrebbero bastare.



Francesco Carolis



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