Il successo sul campo del Club Roma Futsal ha permesso alla Fortitudo di sfatare il tabù trasferta. “Finalmente, era davvero ora”, premette Paolo Aiello, che poi approfitta della sosta per tracciare un primo bilancio e fare il punto della situazione.

L’avvio di stagione della formazione di Esposito è stato sicuramente condizionato dalla cattiva sorte: “Ho capito di essere un direttore sportivo bravo ma allo stesso tempo sfortunato - l’amaro commento di Aiello -. Abbiamo costruito questa squadra attorno a due giocatori come Mentasti e Maina, ma finora è successo di tutto. Il primo è alle prese con una sanzione esagerata: cinque giornate di squalifica, infatti, non credo le abbia prese in tutta la carriera; il secondo, invece, è al terzo infortunio stagionale: incredibile, se si pensa che lo scorso anno non ha saltato neppure una partita”. Il problema reale, probabilmente, non è mai stato il rendimento esterno: “Le sconfitte in trasferta sono figlie di tanta sfortuna. Il vero problema è che, per un motivo o per un altro, non abbiamo avuto mai la rosa al completo, quindi non è mai stato possibile fare delle vere scelte”.

Nonostante diversi problemi, la Fortitudo si ritrova quarta, a -6 dalla vetta. Quando passerà l’emergenza e la ruota inizierà a girare, l’impressione è che questa squadra possa dire la sua per il successo finale. Secondo Aiello, molto dipenderà dal prossimo match: “L’8 dicembre affronteremo una Forte Colleferro rinforzata dal mercato, ma, pur avendo sulla testa la spada di Damocle rappresentata dall’assenza di Mentasti, non possiamo sbagliare. Per noi è un crocevia, uno spartiacque”.

Una partita verità che il Pomezia affronterà dopo un altro weekend di riposo (spazio alla Coppa Divisione) e con un Maina in più: “Se dovessi fare un’analisi oggettiva, direi che un campionato che fa due soste in tre settimane non ha molto senso, perché crea disturbo a chi sta tenendo un buon passo - analizza Aiello -. Soggettivamente, però, è una situazione che ci favorisce, perché ci permette di recuperare Maina. Lucas avrebbe potuto perdere tre partite, invece in questo modo ne ha saltata solo una”. Che la ruota stia girando? Chissà, forse è proprio così.


Antonio Iozzo

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