Se si pensa alla storia del nostro meraviglioso sport, specie quando si parla di Roma, uno dei primi nomi che ci viene in mente è quello di Giuseppe Filippone. Storico dirigente della Roma 3Z, adesso alla Virtus Aniene, ci ha raccontato qualche aneddoto legato alla sua passione. 75 anni appena compiuti, ma ancora un fiume in piena, che ha messo al servizio della società capitolina la sua esperienza.

Filippone, tanti anni da dirigente nella Roma 3Z e adesso alla Virtus Aniene. Da dove nasce questa passione per il calcio a 5?
Ho cominciato nel lontano 1974, sono uno dei primi uomini del calcio a 5. In realtà ho cominciato come tennista, ero bravo, ma non troppo. Poi all’Appio Claudio con un gruppo di amici mi venne proposto di iniziare a giocare a calcio a 5, giocando come portiere, e lì ho cominciato con i primi tornei. Mi sono divertito a tal punto che ho lasciato il tennis. Da lì ho giocato per altri 4 anni, e poi ho iniziato a fare l’allenatore, vincendo tutto quello che si poteva vincere. Uno dei miei meriti è quello di aver dato vita ad una delle prime squadre giovanili, ho sempre amato lavorare con i bambini. È nata così la mia passione, mi sono totalmente innamorato, e non sono riuscito mai a lasciare il futsal. Questo sport mi ha dato tanto quando ero giocatore, e adesso sento come se, facendo il dirigente, lo stessi ringraziando. La mia esperienza da dirigente inizia con la Roma 3Z nel 1983, insieme alla famiglia Zaccardi, con cui il rapporto di amicizia è sempre stato grande. La mia storia nel calcio a 5 da dirigente mi ha dato tante soddisfazioni, con la Rappresentativa Regionale, la Nazionale. Per me il calcio a 5 è allo stesso livello della mia Roma. La fede giallorossa non si batte, ma il calcio a 5 è quasi allo stesso livello.

Come giudica la sua esperienza con la Virtus Aniene?
Con la Virtus Aniene ho voluto proseguire il mio lavoro con il settore giovanile. Abbiamo degli allenatori fantastici, Davide Fazio e Simone Zaccardi sono degli esempi. Per me il più grande allenatore della storia del calcio a 5 resterà sempre Tallarico, ma posso assicurare che loro sono allo stesso livello, tra i migliori che abbiamo in Italia. Ci mettono amore, rispetto, questo per me è il calcio a 5 vero, perché curano in maniera perfetta i ragazzi, a livello mentale: non li trattano mai male, ma, se sbagliano, li correggono nella maniera più giusta, sempre. Questo tipo di lavoro rende secondo me la Virtus Aniene 3Z una delle società migliori del nostro movimento. Lo dico da tifoso, ma posso assicurare che è così. La società inoltre si regge sulle spalle di Luciano Zaccardi, che è un mio amico, ma soprattutto è un uomo speciale, di un’onestà più unica che rara. Un’amicizia che mi tengo stretta, e questo è il motivo per cui sono sempre rimasto al suo fianco. Il mio attaccamento a questa società nasce anche dalle tante soddisfazioni, ma io spero che ne arrivano altre ancora più grandi: l’Under 15 e l’Under 17 che vincono lo Scudetto. L’Under 17 ha una squadra pazzesca, con 4/5 uomini veri, che possono davvero arrivare a livelli stratosferici. L’Under 15 ha una marcia in più, per me non ci sono squadre più forti.

Suo nipote Francesco è un giovane talento della scuola calcio a 5 della Virtus Aniene 3Z. Quanto è orgoglioso di lui e come vorrebbe usare la sua esperienza da dirigente per farlo crescere?
Credo che sia una dote di famiglia ormai. Da nonno, ma anche da dirigente, io cerco di stargli il più vicino possibile. Sono davvero orgoglioso di Francesco, ma sono orgoglioso anche della società, che in 7 anni lo sta facendo crescere, come se fosse uno di famiglia. Francesco è un ragazzo del 2005, ha ancora tanto da lavorare, per crescere: sta entrando anche nel giro della prima squadra, ma è ancora molto piccolo. Sono orgoglioso: Francesco è ancora un ragazzo, che però sta diventando uomo.


Giuseppe Nebbiai

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