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L'influenza del futsal sul Manchester City di Pep Guardiola

 28/03/2019 Letto 3038 volte

Categoria:    Vari
Autore:    Redazione
Società:    VARIE





Da sempre, il calcio a 5, con l’esaltazione della tecnica individuale ai massimi livelli, il moto perpetuo di tutti i giocatori di movimento, il pressing alto ed asfissiante e la maniacale organizzazione difensiva, rappresenta uno degli sport più entusiasmanti ed interessanti in assoluto. Negli ultimi anni i concetti propri e tipici del calcio a 5 sono adottati con sempre maggior frequenza anche dalle squadre di calcio ad 11 che, prendendo a modello i principi che caratterizzano le dinamiche di gioco del suo “fratello minore”, si stanno confermando come le compagini che propongono la migliore qualità di gioco a livello europeo. Una di queste è il Manchester City di Pep Guardiola che, con ogni probabilità, incarna la rappresentazione più pura e meglio riuscita della messa in pratica dei principi di cui abbiamo appena parlato. Oggi, pertanto, ci soffermeremo sul perché queste idee stiano funzionando e stiano rendendo il City una delle squadre più rivoluzionarie della storia del gioco.





I principi di gioco del City di Guardiola


Pep Guardiola è con ogni probabilità il miglior allenatore di calcio in circolazione, nonché uno dei tecnici più rivoluzionari che siano apparsi nell’ultimo secolo su un campo di calcio. L’allenatore catalano non ha mai fatto mistero di essere un grande appassionato di futsal e di aver attinto dal calcio a 5 più di qualche idea di gioco che poi, per merito suo e dei suoi calciatori, le squadre sono riuscite a riproporre alla perfezione. L’utilizzo di 11 giocatori di movimento estremamente tecnici, la scelta di un portiere che addirittura diventa il play basso della squadra, difensori che, nati nella maggior parte dei casi come esterni, vengono riadattati come centrali in una difesa a tre dinamica, esterni d’attacco che vengono trasformati in mezz’ale, come nel caso di Bernardo Silva, sono solo alcune delle scelte rivoluzionare che hanno determinato il successo del tecnico catalano. Per Pep quello del “ruolo” è un concetto superato: ciascun giocatore in campo deve essere in grado di fare tutto e tutti gli uomini schierati, all’interno della stessa partita, si trovano almeno una volta a ricoprire qualsiasi ruolo. Quello di Guardiola è un calcio fluido, dinamico, fatto di una fitta rete di passaggi estremamente precisi, studiati, razionali, non fini a sé stessi ma finalizzati a far aprire le difese avversarie ed a fare goal: esattamente gli stessi principi applicati nel calcio a 5, seppure con le dovute proporzioni e differenze. Le squadre di Guardiola si caratterizzano da sempre per un pressing alto ed asfissiante che impedisce agli avversari di alzare il baricentro e, di fatto, li costringe nella propria metà campo per buona parte della partita. La convinzione di Pep è che se la sua squadra ha il possesso del pallone, e corre in avanti, per gli avversari sarà pressochè impossibile rendersi pericolosi. Come dargli torto? Tutti questi concetti di gioco, dopo un inizio di stagione complicato, sembrano essere ormai applicati alla perfezione dai suoi giocatori e, al 26 di marzo, le vittorie di Premier League e Champions League da parte del suo Manchester City, rispettivamente a quota 2,00 e 3,00 su Betway potrebbero risultare le scommesse vincenti. La grandezza di Guardiola non sta solo nell’aver introdotto nuove idee di calcio e nuovi principi di gioco, ma nell’aver convinto i propri giocatori che quelle idee e quei principi fossero vincenti. I Citizens, ad oggi, sembrano una squadra quasi imbattibile e fino a fine stagione daranno battaglia, sotto la guida del suo condottiero, per il raggiungimento di tutti i traguardi stagionali.





Gli obiettivi Premier League e Champions League


Il Manchester City, che oggi sembra una macchina perfetta, ad inizio stagione sembrava un lontano parente di quella squadra che nel passato campionato aveva dominato la Premier. I Citizens, complice anche un avvio di campionato pressochè perfetto da parte del Liverpool di Kloop, dopo aver perso numerosi punti per strada, si erano ritrovati ad un bivio: vincere lo scontro diretto contro i Reds o dire addio al sogno di bissare il successo dell’anno scorso. Nella sfida giocata lo scorso 3 gennaio contro il Liverpool, la squadra di Guardiola ha dominato in lungo in largo l’incontro, vinto per 2-1 grazie alle reti messe a segno da Aguero e Sanè. Da quel momento è iniziata la rimonta verso la vetta occupata proprio dai Reds ed i Citizens, ad oggi, come raccontato anche da Eurosport, ricoprono la prima posizione in classifica con un punto di vantaggio proprio sulla squadra allenata da Kloop. Il campionato è ancora lungo e nelle 10 partite rimanenti i ragazzi di Guardiola dovranno essere bravi a continuare ad applicare le direttive del proprio allenatore, senza subire cali di tensione e senza farsi distrarre dagli impegni di Champions. Champions League in cui il City dovrà vedersela ai quarti con il Tottenham in un derby europeo che già si prepara ad entrare nella storia. Se è vero che la squadra di Guardiola si affaccia alla doppia sfida contro gli Spurs da favorita, è altrettanto vero che, storicamente, quando due squadre della stessa nazione si incontrano in Europa i pronostici lasciano il tempo che trovano. Il percorso verso la conquista della Champions passa inevitabilmente dal passaggio del turno contro i cugini del Tottenham e la doppia sfida valevole per i quarti ci mostrerà se effettivamente la squadra di Guardiola è pronta a fare il definitivo salto di qualità.


Pep Guardiola è uno dei più grandi rivoluzionari della storia recente del calcio. Le sue idee ed i suoi principi di gioco, per sua stessa ammissione, sono stati mutuati dal Calcio a 5 e vedremo se, dopo i successi ottenuti con il Barcellona, questi concetti risulteranno vincenti anche nella sua nuova esperienza al City.



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