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Il punto sulla #SerieC. Santa Gemma, Agli: «Questo stop sarà  molto lungo»

 25/03/2020 Letto 411 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    P.G.S. SANTA GEMMA





Il massimo campionato regionale femminile come gli altri è fermo per l’emergenza Coronavirus. Stante l’incertezza sul proseguimento o meno dei tornei, l’occasione è ghiotta per tracciare un bilancio, auspicabilmente parziale, di tutte le squadre della C laziale. Giorgia Agli, capitano del Santa Gemma, divisa tra speranza e razionalità: da un lato l’insicurezza sul futuro della stagione in corso, dall’altro la voglia di mantenere la categoria sul campo.

LO STOP – “Una scelta giusta e doverosa quella di interrompere il campionato. Difficile adesso pensare a preparare una partita, scendere in campo e giocare, considerando tutto ciò che stiamo vedendo. La quarantena e le regole a cui dobbiamo attenerci ci mettono a dura prova ma la salute viene prima di tutto. Siamo molto fortunati a dover ‘semplicemente’ rimanere dentro casa”, sceglie la via del pragmatismo il capitano del Santa Gemma, Giorgia Agli, per commentare il congelamento delle attività sportive dovuto all’emergenza sanitaria legata al CoVid-19. Una situazione estraniante, quasi alienante per atleti abituati all’adrenalina della partita e alle emozioni, in questo caso, della gara del sabato. “Non possiamo allenarci tutte insieme e non possiamo giocare, è tutto molto avvilente e triste. Cerchiamo di rimanere tutte unite, la sera facciamo videochiamate di gruppo per confrontarci, per ridere e cercare di mantenere alta la coesione del nostro gruppo. È una prova difficile ma dobbiamo rimanere uniti: quando torneremo a calciare il pallone questa pandemia sarà un ricordo dalla quale spero tutto il mondo possa trarre un insegnamento: stando uniti si supera tutto. Non dobbiamo pensare solo a noi stessi e al nostro orticello ma al bene di tutti gli esseri umani e del nostro meraviglioso pianeta”.

IL BILANCIO – Non è stata certo la stagione dei sogni, quella del Santa Gemma al femminile. Rispetto alla precedente annata, i numeri sono molto chiari: un terzo dei punti realizzati e la salvezza tranquilla ottenuta nel 2019 irraggiungibile. “Il nostro è stato un cammino molto complicato. Una squadra totalmente rinnovata, un gruppo da riformare: conoscevamo le difficoltà che avremmo incontrato ma, nonostante ciò, abbiamo messo anima e corpo per provare a compiere la nostra piccola ‘impresa’. Volevamo salvarci nel miglior modo possibile e oggi, guardando indietro, non ci riteniamo affatto soddisfatte di quanto fatto. Avremmo potuto e dovuto fare molto di più, l’obiettivo prefissato era assolutamente alla portata”. Anche come statistiche per reparto il dato è lampante: e se la loro è la difesa migliore tra le squadre della seconda metà della classifica, Agli e socie hanno segnato la metà dei gol rispetto allo scorso anno. Troppo poco per potersi salvare direttamente. “La nostra posizione non rispecchia il nostro reale valore ma è giusto fermarsi un attimo per un’analisi di coscienza. Dispiace che i punti li abbiamo raccolti con squadre di alta classifica, giocando ad altissima intensità e con sacrificio, e non con le squadre di pari livello, sbagliando gli scontri diretti cruciali. In più c’è stata molta differenza tra i le frazioni di gioco: ottimi primi tempi e poi cali mentali e fisici nella ripresa, mix tra paura di fare risultato, di non farcela, stanchezza e poca convinzione”. Alcuni esempi su tutti? Giorgia e socie hanno saputo vincere alla 4° col Tirrena, sono tornate dal PalaCarucci coi 3 punti in tasca (una cosa riuscita solo alle due prime della classe); ma il rovescio della medaglia è purtroppo deludente, 2 pari col Maranola ultimo e solo un successo contro le altre tre compagini nella bagarre playout. “Un fattore che sicuramente ha inciso è anche la rosa non foltissima, nel corso della stagione si è accorciata ancora di più a causa di numerosi infortuni che ci hanno privato di giocatrici utili alla causa. Insomma, il bilancio sicuramente non si può considerare positivo vista la posizione in classifica: dovevamo fare molto di più”.

IL FUTURO – Le riflessioni vanno declinate anche al futuro. Perché dopo che si sistemano gli addendi e si tirano le somme, dopo aver analizzato i dati e averli confrontati con i progetti iniziali, è doveroso muovere, ora solo teoricamente, dei passi nel caso in cui non si sia fatto quanto preventivato. Giorgia ha le idee chiare. “Un augurio per quando si tornerà a giocare, a prescindere dalla categoria, sarà quello di dar prova a noi stesse, di cosa siamo capaci e di toglierci le soddisfazioni non esaudite in quest’anno di transizione, di rodaggio. Credo in ognuna di noi, conosco le ragazze e il loro impegno, sia dentro che fuori dal campo. Siamo un bel gruppo, possiamo fare belle cose: le difficoltà e le sconfitte non aiutano l’autostima ma so che sono costruttive e che abbiamo imparato molto. Iniziamo a seminare e raccoglieremo la ricompensa che meritiamo, per i sacrifici fatti da noi e dal mister che ci è stato e ci sarà sempre vicino”. Ma la semina e la raccolta hanno contorni molto labili: non è dato sapere ancora quando il Santa Gemma potrà iniziare queste operazioni sul campo, si può solo speculare – per ora – sul futuro. “Adesso come adesso penso sia molto difficile portare a termine la stagione. La speranza è quella di giocare le ultime 4 partite di campionato e cercare di salvarci sul campo; ma, razionalmente parlando, è giusto mettere lo sport in secondo piano. È molto difficile continuare, ci sono in gioco le vite di troppe persone. Lo stop sarà molto lungo ed è bene iniziare a ragionare sulla prossima stagione, pensando in positivo”.

Marco Panunzi
 



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