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Coronavirus, l'Italpol riavvolge il nastro: fra esercizi e sogni

 27/03/2020 Letto 441 volte

Categoria:    Serie A2
Autore:    Ufficio Stampa
Società:    ITALPOL





In questi giorni di pensieri e riflessioni, come in un film, si riavvolgono le immagini, i momenti, le sensazioni. Emozioni per un gol, una parata, anche solo una giocata che strappa applausi. Un colpo di tacco, un volo all’incrocio dei pali per non far entrare quella benedetta palla. La bellezza di uno sport fatto di attimi impercettibili quanto, alle volte, infiniti.

GIOCATORI VERI Tra esercizi a casa e sogni di un futsal a oggi lontano, il pensiero va a quel terzo posto conquistato con le unghie e con i denti fino al 22 febbraio, data dell’ultima partita vinta in casa dell’Active Network. Ben 37 punti, in venti partite giocate, una in meno (da recuperare) rispetto a quasi tutte le squadre impegnate nel girone B di Serie A2. Un ruolino di marcia straordinario nel girone di andata. Come dimenticare la vittoria all’esordio con il Ciampino: Ippoliti, Osni, Paulinho e un doppio Batella, manita a una squadra che oggi è terza a parimerito (con una gara in più). E ancora le vittorie con la Mirafin, la Roma, la Tombesi e il Cobà. Ma occhio a non dimenticare anche le delusioni, ragazzi. Come la trasferta in casa del Fuorigrotta e i derby con l’Olimpus e la Lazio, una sconfitta e un pareggio che a oggi ancora bruciano nei pensieri. E come non ricordare quel calo, tra dicembre e gennaio condito da infortuni e squalifiche che di fatto hanno decimato la squadra. Ma poi, la ripresa. L’urlo del leone ferito, che non molla, anzi, che attacca. La scossa il 25 gennaio nel girone di ritorno contro la Mirafin, la consapevolezza di esserci di nuovo qualche settimana dopo, proprio nel derby in casa dell’Active. Un sogno al momento messo nel congelatore proprio sul più bello, quei playoff che sarebbero molto più che una semplice impresa per i ragazzi di Ranieri, al primo anno in Serie A2 con la maglia dell’Italpol C5. L’esperienza di Ippoliti, immortale leader fuori e dentro il rettangolo di gioco. La forza di Osni e l’astuzia di Paulinho. La velocità di Abraham e Poti, frecce spagnole devastanti nell’ultimo mese di gioco. La tenacia del Gravina capitano. La giovane follia di Gattarelli, Filipponi e Frigerio. La freddezza del bomber, Alessandro Batella. E poi i portieri para tutto comunque li metti: Giannone e Ferrari. Con il giovane Gennaccari pronto per gare al cardiopalma, senza dimenticare l’infortunato Buccolini. Una squadra forte, fatta di giocatori veri, nel bene e nel male. Giocatori guidati da uno staff tecnico preparato e supportati da una dirigenza sempre attenta a non far mancare mai nulla. Come in una famiglia che si vuole bene. C’è ancora da stringere i denti ma per ora possiamo rivivere quel sogno in bianco e nero di soli pochi mesi fa. Riavvolgiamo il nastro, ancora e ancora. Quando si potrà tornare in campo, saremo molto più forti.

Ufficio stampa



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