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Il punto sulla #SerieC. Terracina, Zannella: «La salute viene prima di tutto»Âť

 28/03/2020 Letto 488 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    REAL TERRACINA





Il massimo campionato regionale femminile come gli altri è fermo per l’emergenza Coronavirus. Stante l’incertezza sul proseguimento o meno dei tornei, l’occasione è ghiotta per tracciare un bilancio, auspicabilmente parziale, di tutte le squadre della C laziale. Gianmarco Zannella, 29enne tecnico del Real Terracina, analizza il fantastico cammino della sua squadra (valso il trionfo in Coppa Lazio) e esprime realismo in merito alla ripresa dei tornei.

LO STOP – “La sospensione del campionato noi l’abbiamo anticipata, ho fermato le nostre attività quattro giorni prima del decreto. Ci siamo informati sentendo anche delle persone che stanno nel Nord Italia e avevamo capito che era imminente tutto quello che è successo. Fosse stato per me non si sarebbe dovuta giocare neanche la gara di ritorno contro lo Spartak”, questa la visione di Gianmarco Zannella, tecnico del Real Terracina, sulla brusca sospensione patita dai campionati per via della pandemia. L’allusione del tecnico è relativa al ritorno dei quarti di Coppa Italia di Serie C, penultimo incontro disputato dalle pontine prima dello stop. “Come società, e ci tengo a sottolinearlo, anche se avremmo potuto continuare vista la favorevole situazione a livello di classifica, ci siamo comportati molto bene, sospendendo le attività agonistiche in anticipo. Viene prima la salute e poi tutto il resto. Le ragazze? Si stanno allenando a casa e incrociano le dita, come noi dello staff, affinché si possa tornare presto in campo”.

IL BILANCIO – La consolazione del Terracina, però, in questo momento di impasse sportiva, risiede nella sua bacheca. Gianmarco e socie sono le uniche che hanno potuto festeggiare un trofeo finora, vincendo la kermesse dell’Epifania e alzando al cielo la Coppa Lazio. Di questi tempi è un ricordo felice sul quale cullarsi. “Senza dubbio è stato un anno positivo, per tutte le nostre rose. Limitatamente al femminile, l’ossatura è quella di sempre escluso qualche innesto. Ci sono squadre molto preparate, importanti e che investono tanto: per stare al passo anche noi ci siamo adeguati e credo che ci siamo riusciti. Le nuove si sono ambientate bene in una realtà diversa, a gestione familiare e piena di giovani come la nostra. Anche a detta di queste esperte atlete è stato un anno ricco sotto il punto di vista dell’apprendimento”. Gli investimenti del Terracina hanno trovato la loro realizzazione. Non solo il 6 gennaio quando Bono apriva le danze e Rizzo sigillava la finale col Torraccia con un fantastico bis, ma anche in campionato, col quarto posto saldamente nelle mani. “Dispiace perché avevamo ripreso un buon ritmo e mancavano poche partite alla fine. Dopo la gioia in Coppa Lazio volevamo continuare a vivere il nostro sogno alla ricerca dei playoff, perché per noi un piazzamento del genere di questo si tratta: però purtroppo questa corsa si è interrotta in modo brusco e per noi la cosa che oggi fa più male è non vivere il campo tutti i giorni. Però ci sentiamo, sia lo staff che le atlete sono uniti in questa diversa quotidianità”. Ovviamente c’è ancora da lavorare e Gianmarco lo sa. Perché se nella competizione in gara secca il suo roster è stato capace di indossare i panni Real, non ha fatto altrettanto nell’altro lungo torneo. Con una gara in meno, sono 18 i punti di ritardo dalla capolista, 9 dalla seconda; distacchi maturati negli scontri diretti con le prime tre, nei quali sui diciotto punti a disposizione il Terracina ne ha raccolto uno solo (col Torraccia all’andata). “Praticamente abbiamo sbagliato con chi è sopra di noi. L’andata e il ritorno con la Roma eravamo in vantaggio e abbiamo perso di misura, col Progetto all’andata abbiamo commesso 4 errori clamorosi. Cosa ci manca per stare in alto? La gestione della palla, ogni tanto manchiamo in questo fondamentale e abbiamo perso qualcosa, con le dirette rivali, per sbagli in fase di ripartenza. In più influisce l’esiguità della rosa, fronteggiamo il campionato in 13 ed è normale che in alcuni momenti la benzina finisca”.

IL FUTURO – Al netto di queste considerazioni sul gap, sul ritardo accumulato rispetto alle primissime posizioni, quello del Terracina è stato un anno fantastico. Da neopromossa dalla Serie D Zannella e compagnia sono arrivate alla fase nazionale di Coppa di Serie C, il tutto praticamente il poco più di 6 mesi. Margini per costruire ci sono eccome, peccato solo che le possibilità di farlo a breve siano oggettivamente poche. “Credo si ricomincerà a giocare solo quando i contagi scenderanno a zero e non ci saranno più rischi per la salute di nessuno. Con quale formula? Direi che si deve finire quello che si è cominciato, con le stesse modalità e non appena possibile. L’unico inconveniente di ciò è che qualcuno potrebbe non avere le giocatrici, tra l’altro succederebbe anche a noi avendo atlete impegnate col beach soccer (Terracina ha due squadre nella massima serie, n.d.r.): ma questa, secondo me, è la soluzione migliore”.


Marco Panunzi



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