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Il punto sulla #SerieC. Torraccia, Damiani: «Se si riprenderà , saremo pronti»

 01/04/2020 Letto 742 volte

Categoria:    Femminile
Autore:   
Società:    CASAL TORRACCIA





Il massimo campionato regionale femminile come gli altri è fermo per l’emergenza Coronavirus. Stante l’incertezza sul proseguimento o meno dei tornei, l’occasione è ghiotta per tracciare un bilancio, auspicabilmente parziale, di tutte le squadre della C laziale. Simone Damiani, allenatore del Casal Torraccia, ripercorre il convincente anno delle sue ragazze da matricole della categoria e guarda alla ripresa con scetticismo e, al contempo, con determinazione.

LO STOP – “È un periodo difficile per tutti, per chi sta a casa e ancor di più per chi è costretto ad uscire e prendersi sulle spalle questo momento storico. Una situazione inaspettata, una sfida che ci ha colti di sorpresa per la quale siamo chiamati tutti a dare un contributo. Lo sport in questo momento è giusto che venga messo in secondo piano, anche se manca in maniera incredibile. Ora è il momento di dedicarsi a come uscirne quanto prima e magari a intraprendere un viaggio introspettivo”, in questo modo vede la sosta forzata Simone Damiani, tecnico del Casal Torraccia. Aprile è arrivato e, dopo molte anticipazioni, scientifiche e non, trapelate riguardo alle misure restrittive post-venerdì 3, il ministro della Salute Speranza ha prorogato ufficialmente la serrata fino al 13, blindando Pasqua e il lunedì di pasquetta. “Ovviamente siamo tutti dispiaciuti, la squadra avrebbe voluto finire questa soddisfacente stagione con la spensieratezza e la curiosità di sapere dove saremmo potuti arrivare. Le ragazze ora cercano di riempire queste lunghe giornate: molte di loro sono giovani, chi è a liceo e chi al primo anno di università, e passano il tempo tra studio, momenti di svago e un po' di attività sportiva. Non abbiamo dato nessun programma di allenamento, certi che ognuna di loro avrebbe trovato spontaneamente il modo per rimanere in movimento e tenersi in forma: chi ama lo sport non può star fermo un attimo”.

IL BILANCIO – Stagione soddisfacente per la neopromossa allenata da Simone, non c’è nessun dubbio. L’impatto con la categoria regionale non si è fatto sentire troppo: secondo miglior attacco del torneo, terza miglior difesa insieme alla Littoriana, un cammino importante in Coppa Lazio (interrotto solamente ai tiri dal dischetto nella finale col Terracina). Insomma, un anno di cui andare fieri. “Probabilmente siamo andati anche oltre le nostre aspettative. Non ci eravamo dati obiettivi, avevamo solo la voglia e il desiderio di fare bene e di dimostrare il nostro valore. Siamo una squadra molto giovane, che veniva da un anno esaltante in D: non sapevamo come ci saremmo potuti adattare a questa categoria e come avremmo potuto colmare la nostra poca esperienza”. Proprio l’esperienza è un fattore determinante: perché è questa componente che aiuta in un torneo più difficile e molto lungo. E se, da un lato, il Torraccia è la seconda squadra ad aver perso meno dopo la capolista Progetto, dall’altro è anche incappata in troppi pareggi rispetto alle rivali (5): quelli contro le pontine Terracina e Littoriana erano pronosticabili, meno quelli con la Vis Virago e col Maranola, più distanti in classifica. “Il gap con le prime della classe, Roma e soprattutto Progetto, è ancora evidente, anche se abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari con tutte riuscendo a battere tutte le squadre di alta classifica durante il campionato. Ci manca però ancora un pochino di continuità rispetto a loro, quella continuità figlia dell’esperienza. Ma, vista l'età media della squadra e gli ampi margini di miglioramento che abbiamo dimostrato in questi mesi, sono sicuro che le ragazze potranno colmare presto il gap”. Ma al netto dell’inesperienza, Ardito e socie hanno mostrato di che pasta sono fatte: in casa sono cadute una sola volta, un k.o., per giunta indolore, in Coppa col Tirrena; sono state, oltre al San Lorenzo, le uniche a prendersi i 3 punti con la capolista Progetto; sono arrivate ad un passo dalla gloria e dal mettersi un trofeo in bacheca, cedendo solo alla lotteria dei rigori col Terracina. Le testimonianze di bontà del lavoro ci sono tutte. “Sono stati tanti i momenti belli in questa stagione, ma probabilmente la Coppa Lazio ci ha regalato quelli più esaltanti. Dalla qualificazione alla F4 col Tirrena alla vittoria della semifinale con la Roma, fino ad arrivare alla possibilità di giocarci la finale col Real. Quei tre giorni ad Ariccia sono stati incredibili”.

IL FUTURO – E sono anche quelli da cui il Torraccia ripartirà, quando si rimetterà in moto il paese e, gradualmente, si ricomincerà a parlare di sport giocato. Col campionato in ghiaccio, con quel terzo posto e la speranza playoff accesa ma non del tutto certa, è la kermesse del PalaKilgour la roccaforte emotiva da cui Damiani e le sue ragazze inseguiranno il futuro che le spetta. “Anche se sono molto ottimista e fiducioso sul ritorno alla vita normale, nutro perplessità sulla ripresa rapida dei campionati. Temo che, prima di rivedere uno spiraglio di normalità, passerà almeno un altro mese e per lo sport molto di più. Quindi non so se ci sarà il tempo necessario per terminare i tornei, ma se ce ne sarà la possibilità noi ci faremo trovare pronti di nuovo al via”. Come? Per Simone non ha importanza: basta che si possa tornare sul rettangolo verde. “Non sono determinanti formule o regole, in un momento così difficile penso che lo sport possa essere solo d'aiuto per unirci e farci forza. Qualsiasi decisione verrà presa noi l'accetteremo e la sosterremo, convinti che sia la strada migliore per trovarci, prima possibile e nel modo più sicuro, tutti quanti insieme di nuovo sul campo di gioco”.


Marco Panunzi



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