Uno dei veterani dell’Ardea, Aldo Pucino, analizza la prima, storica stagione del club rossoblu in Serie C1, conclusa al sesto posto in classifica e con una Final Four giocata da assoluti protagonisti.

BILANCIO - “L’annata si è chiusa con un po’ di rammarico - esordisce Pucino, che spiega -. Approdare ai playoff sarebbe stata la ciliegina sulla torta dopo un brutto girone di andata: sicuramente faremo tesoro di ciò che è accaduto, sfruttando tutti gli episodi al meglio per la prossima stagione”. Uno dei risultati più importanti raggiunti dalla squadra allenata da Gabriele Masci, confermato in panchina dalla società anche per il prossimo anno, è stato il percorso in coppa terminato solo nella finalissima contro l’Heracles: “La Final Four è stata una bella esperienza - ricorda Pucino -, è ovvio che vincere l’avrebbe resa ancora più memorabile, ma, come ho detto prima, sono errori dai quali dobbiamo imparare. È stato proprio da lì, probabilmente, che ci siamo rialzati, ma, soprattutto, abbiamo capito chi fossimo, affrontando una seconda parte al top, anche fisicamente, e sfiorando il quarto posto che ci avrebbe permesso l’accesso ai playoff”.

LEGAME - Pucino ha trovato una seconda casa: “L’Ardea per me è famiglia. Oltre al rapporto dirigenza-giocatore, c’è un vero e proprio legame di amicizia. Sono qui da tanti anni e non mi hanno mai fatto mancare nulla: mi sento a casa e andare via per me è difficile. Colgo l'occasione, come sempre, per ringraziare il presidente Fofi, il direttore Lessa, Corrado Grispino, mister Masci, tutto lo staff, i ragazzi con i quali ho condiviso lo spogliatoio e tutti quanti i nostri tifosi”.


Paolo Trotta

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