History Roma 3Z, la filosofia di Vona: “Crescita e formazione i cardini del nostro lavoro”
Il mondo History Roma 3Z non ha bisogno di presentazioni. La società romana ha sempre fatto del settore giovanile il proprio punto di forza, non solo per i meri risultati - comunque ottimi - ma anche per una filosofia che è sempre andata oltre. Chi passa per di qua può contare su una formazione, sia calcistica che di vita, di tutto rispetto. L’intenzione della famiglia Zaccardi è quella di mantenere questo status immutato negli anni, e lo fa affidandosi a tecnici preparati, innovativi e che possano dare seguito a questo ormai pluridecennale percorso. Uno dei mister delle squadre giovanili gialloblù è Luigi Vona, allenatore delle categorie Under 19 e Under 17.
Per quanto riguarda l'U19 venite da due partite consecutive in campionato senza vittorie: qualcosa non sta girando a dovere o semplicemente avete incontrato compagini forti con cui è difficile vincere a prescindere? A questo punto cosa ti aspetti dalla parte finale della stagione? Potete pensare di arrivare fino in fondo a livello nazionale?
“In U19 il girone è fortemente competitivo e ogni domenica non ci sono partite scontate. Oltre alle squadre attrezzate e abituate a occupare le prime posizioni della classifica in tutte le categorie del settore giovanile, vi sono altre squadre ben organizzate e preparate. Questo, anche se da una parte rende la stagione più difficile, senza dubbio è l’ideale per la crescita dei ragazzi perché li abitua ogni settimana ad affrontare una partita equilibrata e di buon livello. Per quanto riguarda il percorso che stiamo facendo, sono molto contento di come ci stiamo comportando in campo e di come i ragazzi stiano affinando l’abilità di saper interpretare in modi diversi le partite. Il grande passo in avanti fatto da questo gruppo è aver compreso l’importanza della versatilità e dell’adattamento. Un risultato non banale a quest’età”.
Con l'U17 navigate sempre al di sotto della soglia playoff, come valuti il percorso fino a questo momento? Con questa categoria credi sia più importante raggiungere risultati o formare i giocatori in vista degli anni successivi?
“Credo fermamente che parlare di risultati nel settore giovanile ha veramente poco senso, tanto meno nelle categorie più giovani. Il nostro ruolo è quello di formare giovani atleti pronti ad affrontare sfide più importanti, che siano esse all’interno di questo sport - e quindi nelle prime squadre -, in altri sport o in altri importanti percorsi di crescita e/o professionali. Non so quanti ricordino chi ha vinto lo scudetto di calcio della categoria U15 nell’anno x, io sinceramente non ne ho idea… figuriamoci di un campionato regionale di calcio a 5, al massimo il ricordo può rimanere qualche anno. Quello che permane in maniera decisa nel tempo è il prodotto, ciò che rimane del percorso: l’indipendenza acquisita nelle scelte (sia in campo che fuori), la gestione dell’emotività, la conoscenza di sé, lo scontro formativo, i legami affettivi generati, la condivisione come apprendimento. Questi alcuni degli aspetti da attenzionare per valutare il proprio lavoro a mio avviso, poi è chiaro che anche il risultato rientra tra gli strumenti di crescita, ma non come obiettivo, piuttosto come stimolo per uno sviluppo completo e accelerato. Mi spiego: talvolta anche l’ottenimento del risultato può essere utilizzato come catalizzatore per la crescita, in quanto sottopone il ragazzo ad un’aspettativa esterna (che viene interiorizzata) su un evento il cui esito è solo in piccola parte determinabile, abituandolo così al peso delle pressioni future. Visto in tal senso, se utilizzato saltuariamente, può essere un valido strumento per temprare e fortificare la personalità ragazzo senza sovraccaricarlo”.
Alessandro Pau